Di touch, tastiere ancora utili e generazione app
C’è questa riflessione di Seth Godin sulla tendenza della tecnologia sempre più verso il “senza tastiera“.
When the masses only connect to the net without a keyboard, who will be left to change the world?
Quando tutti saremo connessi alla rete senza usare una tastiera, dai nostri piccoli o grandi schermetti touch, chi cambierà più il mondo? Chi scriverà bei romanzi? Difficile farlo senza tastiera.
Difficile lavorare su fogli di calcolo e questioni economiche importanti, solo da uno smartphone.
E i programmatori? Difficile immaginarli senza tastiera a programmare qualcosa solo scorrendo un polpastrello sul vetro del tablet.
Ci sono cose per cui la tastiera su cui digitare testi o programmi deve sempre servire. Se così non fosse, la tecnologia touch per quanto rivoluzionaria e sempre più diffusa, non rivoluzionerà le nostre vite, non le cambierà veramente in meglio. Solo apparentemente possiamo star bene e crescere in un mondo dove la comunicazione è ridotta a 140 caratteri, a una foto whatsappata, a uno status di Facebook.
Non bastano tweet e selfie. Serve ancora la tastiera. Non dimentichiamocene.
Nel mentre sto leggendo Generazione App: La testa dei giovani e il nuovo mondo digitale di Howard Gardner. Mi interessa capire se davvero sta cambiando la modalità con cui i ragazzi apprendono, in un mondo digitale sempre più filtrato attraverso le app.
Oggi, i giovani descrivono le esperienze comuni della loro generazione in termini di Internet, web, dispositivi portatili, smartphone e delle esperienze sociali e culturali cui questi danno luogo – prima fra tutte, la piattaforma di social network Facebook.
Una ricerca che prova a confrontare comportamenti, apprendimento, creatività nella generazione giovanile, lungo l’arco degli ultimi 20 anni e con il passaggio alle app dell’era digitale.
La provocazione del testo di Gardner è proprio questa: i giovani oramai vedono il mondo come un insieme di app, ognuna utile a risolvere un problema?
Metto insieme le riflessioni di Godin sulla necessità di usare ancora la tastiera e continuo a leggere Gardner.
In che modo il digitale e la tecnologia, insieme ad una complessità di fattori, possono modificare o stanno già modificando la natura profonda della società e della conoscenza?