Scuola: le linee programmatiche del nuovo Ministro
Vi allego il file con le Linee Programmatiche del Ministro CARROZZA 060613.
E’ l’AUDIZIONE dell’ ON. SIG. MINISTRO CARROZZA davanti alle Commissioni riunite del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati sulle linee programmatiche
Sono da leggere, per capire come agirà il nuovo Ministro su istruzione, scuola, Università, ricerca ecc.
Molti i punti toccati dal Ministro Carrozza, ecco quello che riguarda il mondo della scuola e dell’istruzione:
– Formazione, Sviluppo Economico, Capitale Umano
…Le politiche per l’istruzione, l’università e la ricerca sono di rilevanza strategica per il Governo. In particolare, come è noto, il livello di formazione (e quindi di istruzione) ha un legame diretto con il tasso di sviluppo economico di una certa popolazione e di un certo Paese in un dato momento storico…
– Credibilità, Trasparenza e Coesione
I sistemi dell’istruzione, dell’università e della ricerca non possono vivere nell’incertezza perenne tra tagli e rimodulazioni in corso d’anno. Quello che serve è un orizzonte temporale pluriennale in cui il budget su cui sviluppare il sistema sia coerente con le politiche, le strategie e le priorità che il Paese si impegna a
perseguire, tenendo conto, peraltro, della necessità di rispettare gli obiettivi assunti a livello internazionale.
– Semplificazione burocratica
Trasparenza delle politiche e della gestione vuol dire anche un sistema normativo più semplice, meno frammentario e tortuoso, in cui le regole da applicare siano facilmente conoscibili e il più possibile semplici da applicare. La situazione attuale, purtroppo è questa: un groviglio di fonti normative in tutti i settori che afferiscono al Ministero tale da generare confusione, ampi margini di discrezionalità, minori garanzie per gli interessati, eccessivo contenzioso (solo nel settore scuola sono migliaia i ricorsi. Non c’è atto dell’amministrazione che non sia sommerso da
ricorsi).
– Obiettivo principale dell’Istruzione
…garantire ai nostri ragazzi luoghi di apprendimento sicuri e un percorso scolastico che possa incidere positivamente nella realizzazione del loro progetto di vita e sul loro futuro, permettendo a tutti i meritevoli, ancorché privi di mezzi, di raggiungere i più alti gradi dello studio secondo il dettato della nostra Costituzione.
– Due gli assi fondamentali che il sistema scolastico italiano deve sviluppare: l’inclusività del sistema formativo e la qualità degli apprendimenti
– Riconoscimento del lavoro dei docenti
Se vogliamo garantire la qualità degli apprendimenti, dobbiamo anche dare un segnale di valorizzazione e di riconoscimento al prezioso lavoro del docente. Ormai da molti anni e in molti modi – a volte anche drammatici – alla scuola e ai nostri docenti viene chiesto di assolvere a funzioni educative generali: l’accompagnamento alla “fatica di crescere” delle nuove generazioni, la funzione di guida verso modelli di comportamento costruttivi, l’orientamento fondato sull’autovalutazione di forze, inclinazioni e debolezze, il presidio dei limiti e la gestione e la riparazione, insieme ai ragazzi, di comportamenti distruttivi e auto-distruttivi purtroppo diffusi, il sostegno alle molte fragilità, la costruzione di opportunità per ciascuno.
– Tecnologie digitali
La scuola oggi deve anche confrontarsi con la
pervasività delle tecnologie digitali e con il loro utilizzo corretto, e deve attrezzarsi per rispondere alle esigenze formative di generazioni di nativi digitali e di bambini che a causa delle loro condizioni di partenza possono essere marginalizzati alimentando il digital divide.
– Azioni da perseguire
a) interventi di sistema (dove le priorità sono sicuramente costituite dall’edilizia scolastica e dallo sviluppo e sostegno all’autonomia delle scuole);
b) interventi per il personale della scuola (con la valorizzazione delle professioni e con segnali di attenzione immediati per il precariato);
c) interventi per gli studenti, garantendo apprendimenti di qualità per tutti e ognuno.
– Organico
…la costituzione dell’organico dell’autonomia e dell’organico di rete, così come già previsto dalla legge (art. 50 del D.L. n. 5/2012), che ha come conseguenze immediate una maggiore stabilità dell’organico effettivo delle istituzioni scolastiche e un consistente assorbimento di una quota sensibile di precariato.
Chiaramente il vero e proprio organico funzionale (strumento di flessibilità del quale il sistema scolastico non può più fare a meno per garantire un servizio efficiente) deve essere l’obiettivo cui tendere nel medio periodo.
– Sostegno finanziario all’autonomia scolastica
tramite il fondo per il funzionamento ordinario delle scuole e il ripristino del fondo per le attività aggiuntive del personale scolastico.
– Valorizzazione della professione docente e del personale scolastico tutto.
– Sistema di valutazione
che non deve essere visto come una volontà di “dare la pagella” ai professori o ai dirigenti scolastici, ma come necessità
da parte della scuola stessa di verificare gli esiti rispetto ad obiettivi definiti congiuntamente, al fine di creare un circolo virtuoso che consenta di intervenire sul Piano dell’offerta formativa (POF) per migliorare gli elementi di criticità che si siano
manifestati. Ma deve essere anche lo strumento per Regioni ed Enti locali per capire come investire a supporto e a rafforzamento dell’offerta formativa delle scuole, come già accaduto in alcune buone pratiche in Italia.
Nel sistema valutativo non c’è alcuna volontà sanzionatoria o di
penalizzazione: si tratta piuttosto di trovare soluzioni condivise, in grado di sviluppare processi di auto-miglioramento della qualità dell’apprendimento, della didattica, dei comportamenti professionali degli insegnanti.
– Riconoscimento economico e professionale
Successivamente, in fase di predisposizione dell’atto di indirizzo per la prossima stipula del contratto nazionale di lavoro si potrà prevedere, tra l’altro:
a – un incremento della retribuzione base del personale scolastico, nell’ambito delle compatibilità finanziarie che il Governo indicherà, che valorizzi la capacità innovativa dei singoli e di lavorare in team;
b – un chiaro riconoscimento economico delle posizioni organizzative
particolari della scuola, tanto nei riguardi del personale docente ed
educativo che di quello amministrativo, tecnico e ausiliario;
c – un altrettanto chiaro e palese riconoscimento tanto delle posizioni organizzative che di tutte le figure di supporto alla attività didattica (che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di apprendimento ed alla radicalizzazione dell’istruzione sul territorio) in sede di progressione di carriera.
– Una riflessione per il nuovo reclutamento dei dirigenti scolastici e dei docenti
– Formazione docenti all’uso delle tecnologie
…occorre avviare in collaborazione con la DG Connect (Directorate
General for Communications Networks, Content and Technology) della
Commissione europea e secondo le indicazioni del Consiglio europeo dell’istruzione un piano straordinario per la formazione dei docenti all’uso delle tecnologie. Occorre favorire, pur nel rispetto delle regole di concorrenza ed evidenza pubblica, la specializzazione di imprese italiane ed europee affinché la digitalizzazione delle
scuole sia una occasione di sviluppo e crescita.
– Precariato e piano assunzioni
– Interventi per gli studenti
…l’obiettivo è quello di apprendimenti di qualita’ per tutti e ciascuno, da realizzarsi anche mediante una politica di lungo respiro per contrastare la dispersione scolastica e a favore di politiche per l’inclusione di tutti i bambini e ragazzi.
– Dispersione scolastica
– Bisogni educativi speciali, disabilità, inclusione, sostegno
– Ampliamento del tempo scuola
– Apprendimento permanente per la crescita e del potenziamento dei sistemi integrati di istruzione, formazione e lavoro
– Potenziare l’istruzione tecnico-professionale, raccordare i sistemi di istruzione, formazione e lavoro
Insomma, c’è un bel da fare nel mondo della scuola. Fa piacere leggere delle linee programmatiche che entrano molto nello specifico nelle quali non si ragiona più nell’ottica solo dei tagli.
Vedremo, però, cosa succederà veramente da adesso in poi.
A proposito di ampliamento tempo scuola: da quando sono entrata come mamma nel mondo della scuola mi chiedo come si possa chiedere alle mamme di lavorare a tempo pieno con un orario sempre più limitato che scuola offre ai bambini. Mi chiedo se la penso così solo io e allora forse vivo in un mondo parallelo? Se ho un lavoro a tempo pieno ne sono grata e me lo tengo stretto. In questo momento il mio reddito seppur minimo (€ 1.400 mensili compresi assegni familiari)è l’unica entrata certa della mia famiglia, eppure faccio i salti mortali per mantenere il ritmo: entrata a scuola ore 8.15 scuola materna ore 8.00(con autorizzazione)per la primaria, uscita variabile, ovvero per la materna ore 16.15 , per la primaria ogni giorno cambia, martedi e giovedi alle 16, lunedi mercoledi e venerdi pagando una cooperativa arriviamo a coprire la giornata fino alle 17.30, se non potessi permettermi di pagare fuori alle ore 13. Chiusure scuole per festività: ponte dei santi, Natale 15 gg, Carnevale 2-3 gg, Pasqua 4-5 gg, ponti 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno, vacanze estive dal 12/6 al 15/9. Ma mi dite chi di voi (a parte gli insegnanti) ha la possibilità di stare a casa tutto questo tempo??? E i giorni di malattia dei bambini, ne vogliamo parlare? Come li compriamo? Per lo Stato italiano dopo i 3 anni i bambini non si ammalano per più di 5 gioni all’anno!!!