Più tablet, meno maestri?
Il tablet? Meglio di una maestra?
No è che Il Sole 24 ORE non sapeva come fare la marketta alle app consigliate in quel post (comprensive di link e costo) e allora che ti mette in mezzo? Le neuroscienze e il fatto che i bambini sappiano da subito utilizzare gli schermi touch dei tablet e farci cose.
Miracoli? No, genialità di Steve Jobs, invece, che consiste nel mettere sul mercato prodotti che tutti vogliono avere (ergo comprare) perchè il touch è una modalità a prova di imbecille.
Non è un caso che sia intuitivo per i bambini ma anche per persone più anziane.
Ma questa è un’altra storia.
Detto ciò, volevo scrivere un post in merito. Invece, vi rimando ai post delle “colleghe” che ne hanno già scritto: Galatea e Rosalba.
Perchè ripetere cose già dette molto chiaramente da loro?
Soprattutto leggete il parere di chi di neuroscienze ne sa davvero, vi rimando anche al post di Carmelo Di Mauro.
Voi ditemi solo come fa un bambino ad arrivare alla meravigliosa app della filarmonica e ad usarla con competenza, curiosità e passione (e quindi ad apprendere felice, anche da solo), senza che un adulto (maestra o genitore che sia) gliela spieghi e ne condivida, guidandolo, almeno inizialmente l’uso.
Saranno nativi digitali, ma non son nati imparati.
Letto l’articolo del Sole 24 ore e sulle mirabilie dei programmi pubblicizzati. Faccio semplicemente notare, da genitore di un bimbo di 27 mesi, che una quotidiana lettura ad alta voce di antiquate poesie e rime tratte da “1 – Poesie e Rime” del venerando “I Quindici”, edizione 1968, non solo ha migliorato di molto il vocabolario del piccolo, ma viene largamente preferita alla TV o alla visione di un qualsivoglia video su iùtub 🙂
tutto è stimolare i bambini 🙂 infatti. L’adulto ci deve stare accanto. Grazie 🙂
Sono d’accordo anch’io. Ma credo che sia comunque necessario stimolare i piccoli sia attraverso le “vecchie” letture che con i nuovi tablet. Nel primo caso si sviluppano le capacità di dialogo e il vocabolario, mentre l’uso degli apparati tecnologici implementa le loro capacità logiche e motorie. Quindi a mio avviso bisogna far fare di tutto un po’…
bisogna stimolare alla lettura. Il supporto è secondario.
Secondo me possono essere un valido aiuto, proprio perchè intuitivi, come detto all’interno di quell’articolo. Il supporto diventa determinante per piacere quando è facile. Possono anche essi stimolare alla lettura se l’interfaccia è ben studiata (ad esempio già il touch di base …). Attenzione: ovvio che NON sostituiscono ovviamente i maestri (lo sa secondo me anche l’autore di quell’articolo con titolo “forzato”) ma possono aiutarli nello stimolare alla lettura, questo si…Molto meglio di un dvd visto o di un programma televisivo, molto “passivi” questi (si parla di questo in quell’articolo se non leggo male). Il nuovo tipo di supporto può aiutare, secondo me. Perchè i dispositivi informatici servono ad aiutare…sono mezzi.
Se allora uno deve provare a leggere un testo con il cellulare con le frecce …forse è meglio un tablet. Ma sempre come mezzo x aiutare al fianco del formatore…Questo ho capito da quell’articolo, escludendo il titolo. E comunque cosi’ vedo i mezzi informatici…mezzi per aiutare. E parlo da appassionato di informatica :).
Il touch è intuitivo, come mezzo-strumento x il formatore. Poi un buon libro (tipo quello che ho comprato 2 giorni fa) anche cartaceo…sempre bello è. Questa la mia impressione. Buon tutto.