Under 13 via da Facebook!
Rimanendo sull’argomento Facebook, prof, alunni.
Soprattutto alunni, come la scuola deve porsi nei confronti della vita sui social network degli studenti.
Oggi la notizia di rilievo (via Dailymail) è questa: Paul Woodward, Preside della St. Whites School – Forest of Dean (England) ritiene che più del 60% degli alunni della scuola sia iscritto a Facebook e lo usi regolarmente durante la giornata.
Fin qui nulla di nuovo, se non che gli alunni della St. Whites School hanno un’età compresa tra i 4 e gli 11 anni e per essere iscritti su Facebook dovrebbero averne almeno 13, come previsto nelle policy!
Image credit: Screenshot C.Osborne/Facebook
Mr Woodward è anche segretario della National Association of Head Teachers, l’Associazione nazionale Inglese dei Dirigenti Scolastici, e chiedono ufficialmente l’allontanamento dai social tipo Facebook dei minori (almeno di quelli che hanno un’età inferiore a quella prevista nelle policy).
Qualcuno dovrebbe controllare le loro iscrizioni ai social network e prevenire il rischio che possano accedere, senza guida e senza controllo, a materiale inappropriato alla loro giovanissima età, navigando in rete e bazzicando i social.
La scuola deve fare qualcosa, deve tenere conto del fenomeno diffusissimo, deve saperlo affrontare.
Le aziende di internet e lo stesso Governo dovrebbero attivarsi per proteggere bambini e preadolescenti. I presidi Inglesi domandano soprattutto protezione rispetto all’accesso a contenuti pornografici o a sfondo sessuale o da giochi non adatti. Chiedono ufficialmente a Cameron misure concrete di protezione delle giovani generazioni.
Il vero problema, dice il preside Woodward è questo:
‘The real concern is children being able to have Facebook accounts when they are not old enough, and parents condoning it. If my school is representative, it’s 60 per cent at least have got access.’
I ragazzini con meno di 13 anni non dovrebbero accedere a Facebook e aprire l’account, spesso con i genitori che sono pure consenzienti e che non si pongono proprio il problema. Praticamente la maggior parte di essi possiede un profilo Facebook dal quale interagisce tranquillamente con i propri amici e non solo.
E’ contrario ai termini di servizio permettere che gli under 13 si iscrivano a Facebook e i genitori devono esserne consapevoli. In quanto genitori devono attrezzarsi per prevenire e proteggere i loro figli anche su Internet. I ragazzini sono esposti a contenuti non adatti alla loro età.
I profili degli under 13 vanno segnalati a Facebook perchè possano essere chiusi o bloccati. Ne avevo già scritto in dettaglio qui.
Gli underage si segnalano da qui https://www.facebook.com/help/contact/?id=210036389087590
La BBC aveva già sollevato il problema dei genitori complici o accondiscendenti nell’apertura di profili sui social in età non consone.
Qualche dato: il 4% dei bambini su Facebook ha meno di 6 anni. Dato tratto da una statistica e infografica di Minor Monitor.
6 anni, capite? Il 38% dei ragazzini iscritti a Facebook ha meno di 13 anni. Non sorprendetevi, vi assicuro che è così anche in Italia.
Su Facebook si iscrivono già dalla scuola elementare, alle medie la percentuale è altissima e, ovviamente, non hanno i 13 anni previsti.
In una quinta elementare li ho provocati, una volta, facendo la gnorri e chiedendo loro “Ma come fate a registrarvi, non si blocca la registrazione se non mettete 13 anni?”
Risposta prof: “Vabbè prof, si aumenta l’età!” Ho incalzato nella mia indagine: “Quindi mettete 14 e state tranquilli anche se ne avete 10?” e loro: “Io ho messo 20”, “Io invece 36”, “Io 18” ecc. Ma perchè? Poi vi può contattare qualcuno più grande se imbrogliate così con l’età.
Risposta disarmante: “Prof, ma si capisce dalle foto che mettiamo che siamo piccoli, stai tranquilla…” Ah bè, certo!
Facebook continua ad affermare che rimuove in media 20,000 utenti under 13 al giorno.
Spesso sono i genitori stessi che creano profili per i loro bambini, a volte subito dopo la loro nascita. Ecco: anche i novelli genitori che hanno aperto il profilo al neonato, magari come canale per mostrare le foto a parenti e amici o con l’idea di creare il diario di tutta la vita del piccolo/a, dovrebbero chiudere immediatamente questi profili.
Nessuno di noi, credo, avrebbe piacere di scoprire un giorno che su internet ci sono le sue foto dalla nascita in poi e che sono state messe con troppa leggerezza e senza pensare alle conseguenze future, dagli stessi genitori, pensando di fare una cosa simpatica, no?
Io continuo a pensare che non possiamo non tenere conto della loro presenza sui social. Ci sono, è il loro cortile, è il posto dove si relazionano, giocano, si divertono, chattano.
Vietarglielo perchè sono under 13? Improponibile, fondamentalmente.
E’ troppo tardi, è troppo tardi. Il danno è fatto da tempo. Sono stati lasciati soli, hanno aperto profili da tempo, li abitano. Li vivono, sono parte di loro e delle loro giornate.
Possiamo solo educarli a usare i social nel modo migliore, impostare bene la privacy, spiegare che si posta con la testa, che sono comunque in piazza, che ci possono fare anche cose buone.Questo dovremmo fare.
I divieti di solito con i più piccoli provocano esattamente una reazione contraria.
Voi che ne dite?
Una analisi spietata della situazione, sopratutto nei confronti dei genitori. Concordo che forse è troppo tardi con i divieti. Perdere 1 o 2 anni a discutere del fenomeno adoloscenti sui social network nel’era di internet è come aspettare 10 anni. Non si torna indietro. Sono necessarie nuove conoscenze per “guidare” gli adolescenti a vivere bene il proprio rapporto con internet e le nuove tecnologie. E credo che la scuola un ruolo importante dovrebbe giocarlo. Anche nei confronti dei genitori. Ma temo che da sola la scuola non possa fare tutto; e forse in questo spazio lasciato vuoto e non coperto dalle istituzioni noi abitanti “più consapevoli” della rete dovremmo metterci in gioco e fare qualcosa anche noi in prima persona; nel nostro piccolo, nella nostra città. Da qualche parte bisogna pure incominciare.