Maledette presentazioni Powerpoint…
Ho preso l’abitudine di segnarmi cosa NON fare, quando partecipo a seminari, corsi, workshop in cui non sono io a parlare. Il titolo è volutamente ironico.
🙂
Sono stata ad un seminario in cui colleghi docenti spiegavano progetti ad altri docenti e ai Dirigenti. Previsti una ventina di interventi, ognuno rigorosamente di Powerpoint munito. Dovrei dire “Evviva! Finalmente!”
100% di uso del computer da parte dei colleghi che dovevano riferire. Nessuno a spiegare a braccio o senza supporto visivo. Ognuno con una presentazione Powerpoint più o meno multimediale da mostrare.
C’è speranza per la scuola digitale!
Contenuti interessanti. Ho partecipato tra il pubblico ascoltante fino all’ultima slide prevista.
Solo che…
20 presentazioni rigorosamente in Powerpoint con tutte le animazioni possibili e immaginabili utilizzate in una sola mattinata. Tutte. Le. Benedette. Animazioni. Tutte. Ho visto effetti che non pensavo esistessero.
Animata ogni santissima slide, o quasi.
Bella la prima foto che entra in dissolvenza, bello il primo titolo che entra dal basso verso l’alto saltellando. Alla terza animazione, però, mi viene l’orticaria. Ce n’è veramente bisogno?
Io tendo a non usarle mai, nelle mie presentazioni.
Metto le mani avanti: non sto dicendo che le mie siano più belle di quelle ascoltate e viste ieri, che so usare meglio Powerpoint (in realtà anche Keynote), che non si fa così.
Ho cambiato e cambierò stile comunicativo per le mie slide, correggendo man mano i diversi errori di impostazione che anche io continuo a fare. Ho tanto ancora da imparare.
Preparare una presentazione bella, comunicativa, efficace, che raggiunga lo scopo per cui è stata pensata, è qualcosa di complesso e si impara facendo, testando, ri-tarando il tutto, aggiornando, eliminando. Less is more, in effetti. Prima, difficilissima, regola delle presentazioni.
Statistica a spanne del seminario in questione: tutte le 20 presentazioni prodotte con Powerpoint, salvate come ppt o pptx. Un paio in pps. Keynote questo sconosciuto. Non pervenute soluzioni online tipo Prezi.
Il pc utilizzato per proiettare aveva solo Openoffice (comunque ottima scelta) installato. Ergo, non era mica detto che tutto funzionasse come era stato progettato in Powerpoint.
Che peccato! Il lavoro di ore ed ore, di tanti ppt e pptx con i caratteri più improbabili, le alabarde spaziali sulle foto e il rumore del proiettile quando entra una riga di testo, se hai solo Openoffice poi non rende bene!
Ecco un altro buon motivo per non eccedere con animazioni ed effetti!
Quando non si conosce il computer che verrà utilizzato, relativo software e versione, è banale, meglio portarsi dietro la presentazione in diversi formati. Ci sono maggiori probabilità che un PC legga il ppt e non il pptx. Purtroppo. Il PDF delle slide, male che vada la compatibilità Powerpoint/Openoffice, può salvare capra e cavoli. Così come le slide caricate preventivamente su Slideshare o similari, online. Perchè, per una legge non scritta, le chiavette usb potrebbero non funzionare/essere lette proprio quando servono. Anche se fino a un minuto prima funzionavano.
Vogliamo parlare della densità di lettere e paragrafi presenti in una sola slide? Alcune veramente pesantissime. Come se creare più slide con lo stesso contenuto (equivalente di due fogli Word fitti fitti, a volte) si pagasse di più. Non è che stai meglio in 10 minuti di intervento se compatti tutto in poche slide fitte fitte.
Se poi la leggi pure questa slide fitta fitta…
Non è che per raccontare la tua esperienza devi mettere proprio tutte le foto che hai scattato quando eri là. Bastano un paio di momenti significativi.
Ah, i template. Non è che più è colorata l’immagine di sfondo e più bella viene la presentazione. Le onde del mare, le scacchiere ecc. Sono pesanti, distraggono. Spesso non si abbinano al colore del font utilizzato.
Il font. Carattere sempre troppo piccolo, box testo messi quasi sempre a caso, non formattatti al loro interno.
Qui un po’ di consigli per migliorare le presentazioni, già che ci sono.
In ogni seminario che si rispetti arriva sempre il momento della presentazione che non si apre in nessun modo. Dopo vari tentativi del “tecnico”, c’è sempre un “tecnico” addetto in questi momenti, dopo lo spegni e riaccendi, la decisione. Stacca il portatile, prendi quello del relatore, dove sicuramente la presentazione funzionava, attaccalo al proiettore, fai partire, funziona.
Alla fine, tocca sempre al “tecnico” staccare il portatile, rimettere il portatile ufficiale, ricollegare il proiettore, controllare se tutto funziona come prima… Meno male che dopo lo stacca/attacca abbiamo fatto la pausa caffè!!
Termino con un video che ben riassume il fallimento della comunicazione attraverso una presentazione Powerpoint fatta sempre, perennemente, allo stesso modo, quello sbagliato.
E’ in inglese, ci si riesce comunque a riderci su. E tutto serve per imparare!
Enjoy!
Grande articolo! Complimenti!
Benvenga PP se aiuta a spiegare meglio ma, appunto, serve per facilitare la comprensione di chi segue non per schokarlo con effetti speciali, quelli è meglio lasciarli al cinema!
Sono d’accordo. È quello che Garr Reynolds chiama slidumento. Anche io mi sto orientando a creare presentazioni “minimaliste”?
Senza il punto interrogativo ovviamente…
Ottimo articolo.
Utilizzare le presentazioni mantenedo una professionalità.
Articolo davvero ottimo, complimenti!
Bravissima, condivido ogni singola virgola! mi ritrovo a insegnare un po’ di queste cose ai miei studenti, ogni tanto, e poi sono i colleghi o i supercervelloni che fanno la formazione a noi insegnanti che si presentano con Powerpoint improbabili pieni di testo! E di solito esordiscono dicendo che non vogliono fare una lezione frontale, ma interattiva (ma poi non ti azzardare a fare una domanda o un intervento prima della fine che ti mangiano viva!)
Mi piace molto Prezi, e per tutte le evenienze, sempre meglio metterselo anche in una chiavetta (caso mai la connessione non funzioni!) o anche in due chiavette (caso mai una delle due chiavette non funzioni 😉 ).