Colpo di status
Post originale di Gigi Cogo condiviso per annaffiare l’orticello 🙂
In queste ore sto scrivendo un opuscoletto sul Social Networking per un progetto sul quale sarò coinvolto per i prossimi due anni. Mettendo insieme i vari pezzi, mi sto rendendo conto di alcuni paradossi legati alle dinamiche che si evolvono nell’ecosistema delle “reti sociali digitali”.
Sono paradossi che si evincono anche dall’accelerazione imposta dai maggiori player che si sfidano su questi palinsesti digitali e, secondo il mio parere, da un modello di business che stenta a trovare elementi nuovi e freschi, che non siano la solita pubblicità , più o meno tradizionale o subliminale.
Vedo un prevalere dello “status” sul “content” e, di conseguenza, uno scarso arricchimento generale derivante da relazioni piuttosto indebolite nel tempo. Vedo un disimpegno degli “hub forti” che non trovano più riscontro alle proposte di discussione. Insomma, il modello Friendfeed dove tutto lo scorrere della socialsfera aveva una logica di condivisione ma, soprattutto, di conversazione sembra in crisi.
D’altronde basta osservare le dinamiche attuali. Si procede a “colpi di status” (sono qui….., mangio questo…., mi trovo con ….., ho finito di…..). Ecco perchè Foursquare è il media killer del momento, perchè privilegia lo status rispetto al content (ridotto a mero suggerimento o reminder).
Conta dunque dove sono, cosa faccio, rispetto al cosa penso e a cosa sto costruendo. Parafrasando E. Fromm, sembra l’ennesima diatriba fra essere e avere.
Se prima il grafo sociale era basato sulle relazioni fra contenuti ora, sembra sempre più basato sullo status itinerante e sul marketing a basso costo indotto dai tips. Troppo poco per esaltare le capacità di relazione e riportarle a valore. Come ben argomentato da Matteo nel suo speech che mi son perso al al Veneziacamp2010, se business deve essere, che lo sia ma, a una condizione “not data about custumers, but data for custoumers“.
Un post del guru 🙂