Son ragazzi?
Letture che vi suggerisco e che mi appunto: Luca, Mariangela (anche su Friendfeed), Gigi, l’articolo del NYTimes da cui si parte…
Argomento: cosiddetti “nativi digitali”, copiare da internet, media literacy, scuola, consapevolezza, autorevolezza dei contenuti, saper cercare, saper trovare, l’importanza delle fonti nel tutto scorrere del web, insegnamento…
Generazione plagio, i nostri ragazzi?
Non ne avrei scritto tante volte, se così non fosse: http://tiny.cc/copiare (clicca e guarda quanti post ho dedicato al “copiare” con le tecnologie).
E’ un problema educativo serio, come potete leggere. Problema che non si risolve vietando o punendo.
Loro, i ragazzi, usano le tecnologie e basta. Usano quello che hanno disponibile, fanno i furbi perchè non hanno interlocutori che parlano la stessa lingua, che usano gli stessi device, che sanno cosa ci si può fare e cosa non ci si può fare…
Un po’ quello che raccontavo a Bari:
Tocca a noi prof. Tocca a noi educare anche a questo, alla cittadinanza digitale.
Ribaltiamo un attimo la prospettiva: e se noi docenti arrivassimo in classe dando REGOLETTE d’uso delle tecnologie e di internet nella didattica quotidiana, nel metodo di studio ecc? Regolette molto chiare per gli studenti, del tipo prendi pure le informazioni da internet per l’argomento da studiare ma…
a) verifica le fonti e obbligatoriamente inseriscile, mi devi dire dove l’hai preso e chi ne ha parlato prima di te,
b) non copiarla tale e quale spacciandola per tua, a me, prof, basta metter la prima frase su google per dirti la fonte esatta,
c) obbligatoriamente riscrivi a parole tue (possibilmente sul quaderno e senza l’uso di correttore ortografico, non stampare, risparmiamo alberi, non abbattiamo foreste per stampare pezzi di Wikipedia)
d) obbligatoriamente ripeti oralmente cosa hai capito, a parole tue. Commenta, esprimi il tuo parere, fammi capire che hai capito.
Regolette banali. Potrei suggerirne altre, magari ne scriverò in maniera più approfondita. Questo post è solo un prendere appunti e spunti per riflettere.
Regolette che non mi vengono in mente in quanto esperta di tecnologie e didattica. Regolette nemmeno tanto difficili da adottare come strategia didattica. E’ solo un mix di buon senso e didattica tradizionale, se ci pensiamo: ti insegno ad usare la tua testa. Esattamente, e solo, il compito educativo di ogni docente che si rispetti.
Sai come rimangono stravolti gli studenti quando parli la loro lingua e parli delle cose che fanno loro?
Sai come dovrebbero poi impegnarsi a trovare nuovi modi di farla franca o di farla facile…
Sai come comincerebbero ad usare la loro testa un po’ più attivamente?
Occorre formare i docenti, i genitori e i ragazzi con azioni sinergiche e non dispersive. Unica soluzione percorribile.
Si vabbè, ma tu sei la gura della materia 🙂
p.s. Non ti dico lo sforzo che faccio con Riccardino per fargli aprire l’enciclopedia di carta! Terribile.
immagino (lo vedo ogni giorno a scuola…e son pure più grandi i miei studenti)