Roma caput friends: innovatori, barcamp, amici
Son stata a Roma, martedi e mercoledi, per partecipare al ForumPA e al BarcampInnovatori. Sono stata a Roma, ci tenevo ad esserci per vari motivi.
Ufficialmente per seguire qualche convegno in ambito formazione e scuola, tra i tanti convegni del Forum.
Ufficialmente, infatti il report ufficiale di questa parte della mia partecipazione “professionale” finisce qui: sembrava di stare nel 2004, quale innovazione? Parlo del convegno su E-learning e innovazione. Perchè quello sulla Scuola Digitale non l’ho mica trovato al padiglione dove doveva essere (ma magari ho fatto solo confusione io).
E-learning e innovazione?
Questa la scena il 18 mattina a E-learning e innovazione: sala convegno abbastanza piena, devo dire, passo il badge iscrizione, prendo la cartellina materiale, mi siedo, mi guardo intorno, scorgo i nomi dei relatori sul tavolo. Primo flashback al 2003/2004. Sempre gli stessi nomi? Non è possibile. Son passati 6 anni. Apro la cartellina del materiale: un testo ISFOL pubblicato nel 2008 (stessa collana di tutti quelli presi al Forum Formazione credo nel 2003…se l’a memoria non mi inganna).
2008 per me vuol dire dati non aggiornati al rutilante mondo del web sociale e 2.0. Che me li leggo a fare? Online ho già letto aggiornamenti al 2010. Nell’e-learning è come dire preistoria vs. storia.
No, peggio. Apro il fascicolo contenente i materiali e i dati che verranno presentati durante il convegno. Dejà vu è dir poco. Il mondo dell’e-learning (quello istituzionale e parruccone, mi si passi il termine) è fermo a dati e progetti simili (se non gli stessi) che io studiai come casi al master (e il master io l’ho finito nel 2002, ma era già dal 2000 che mi interessavo di formazione online, didattica e tecnologie, cose così).
Questo emerge dal fascicolo. Ascolto la presentazione, al tavolo i relatori cominciano a parlare. Sinceramente, qui lo dico e non lo nego: potendo occupare meglio il tempo e la mia presenza al ForumPa, potendo imparare veramente qualcosa e seguire altro di più interessante, orbene me ne fuggo.
Fosse solo un fatto tecnico e di piattaforme o di dati ufficiali di progetti ministeriali e non, l’e-learning…
Qui comincia realmente il post, da cui il titolo.
Son stata a Roma, martedi e mercoledi, per partecipare al ForumPA e al BarcampInnovatori. Sono stata a Roma, ci tenevo ad esserci per vari motivi.
Fondamentalmente, sono stata a Roma per incontrare amici vecchi e nuovi, ascoltare amici presentare libri e avere la mia dedica personale, ascoltare (e appaludire) altri amici presentare e parlare. Sono stata a Roma insieme a loro e a tanti altri per Barcampare e NonConferenzare. Soprattutto, diciamolo, col collante non meno importante dell’incontrarsi, del banchettare insieme, dello stare insieme, del parlare, ridere, condividere, far tardi la sera per il puro piacere della bella compagnia.
Son stata a Roma, son stata bene, per tanti motivi.
Un amico e autista d’eccezione m’ha portato a Roma lunedi e riportato a Potenza giovedi sera, scarrozzato al Forum e riaccompagnato sempre, a tutte le ore. Grazie Ernesto.
Un amico presentava il suo libro, non potevo non esserci. Grande Gigi.
I due amici mi reclutano, insieme a Michele per la cena a casa in Sabina degli amici Stefano e Signora Franca. Grandiosa serata, e che cena! Un cenone (ancora mi chiedo ma quanto tempo ci avete messo a preparare quel bendiddio?).
Un cenone col serpente.
Fa meno senso di quello che pensavo toccare un serpente vero. Lo spettacolo non era quello, ma i volti spaventati degli uomini presenti (non faccio nomi). “Qualcuno” (ma non faccio nomi, v’ho detto, ne va della sua online reputescion) è fisicamente zompato con un salto nell’altra stanza, pur di stare lontano.
Ho amici come loro che si fidano di parlare anche con me di argomenti di lavoro loro, di cose che non dovrei sapere… (seppur davanti a calici di vino e vitelli e maialini sardi).
“Sono amici, nel ruolo, fuori ruolo.” (cit.) ma parlano anche con me di temi importanti, delle loro relazioni istituzionali delle competenze, di innovazione, di obiettivi. Sono amici con cui ci si diverte a cazzeggiare di fagioli lucani e peperoni cruschi, di blog e blogstar, di social network e di Open Data. E di gossip, certo, anche di quello.
Sono amici, si sta bene insieme. Mancava solo husband alla compagnia. Ma ci saranno, ovviamente, altre occasioni. Non ce le faremo mancare.
Ok passiamo a martedi 18.
Mi perdo il primo convegno di Gigi come relatore di ForumPA (ma sapendo essere parruccone, volevo dedicarmi all’e-learning…volevo).
Mi riunisco al resto del gruppo Lucano (Vito e Rocchina) e si decide all’unanimità di andare a seguire il nostro concittadino un po’ più insigne. Uno che sicuramente sappiamo essere molto interessante da seguire, ottimo comunicatore.
Si va al padiglione 8 a sentire l’interessante incontro di David Osimo “Innovation without permission. Prospettive e sfide del government 2.0” ma non per David (la presentazione qui), soprattutto per Ernesto Belisario e il suo intervento su “Open rights and closed minds. Innovazione nel settore pubbico tra government 2.0 e bureaucratic divide”.
Si parla di Governo 2.0, idee, spunti, possibilità, criticità. Ernesto provoca: “in Italia, si può fare innovazione senza permesso?” Ernesto vede l’innovazione pubblica come una corsa (non possiamo perdere altro tempo) ad ostacoli: occorre trarre insegnamento dagli errori fatti nel passato. I tempi sono comunque maturi. La tecnologia c’è, la tecnologia non è il problema.
Pranzo con un panino al padiglione. Incontro (e conosco di persona) Maurizio Goetz, ma aveva solo 5 minuti, stava già scappando via. La prossima volta che ci si incontra ci prendiamo più tempo, ok?
Poi incontro anche Armando, Domenico, Antonio, si va tutti insieme alla presentazione del libro “La cittadinanza digitale” di Gianluigi Cogo. Senza far nulla ottengo l‘accredito stampa.
Che dire di Gigi e della presentazione del suo libro?
Uno: accattativillo! E’ molto bello e utile da leggere, soprattutto discorsivo e divulgativo al punto che tutti possiamo capire e leggere agilmente.
Due: la recensione la faccio in un altro post.
Tre: però ho fatto un sacco di foto (e ne ho ricevute), le pubblico nella recensione.
Quattro: so di avere un amico che viene presentato così (e v’ho detto tutto!)
Uno che afferma nel libro che Petrarca è stato il primo blogger e che Boccaccio invece ha organizzato il primo Barcamp. Un pazzo, Gigi Cogo, insomma!
Ore 15: ci mandano praticamente via dalla sala della presentazione del libro di Gigi e anche io mi sposto ai lavori della “non-conferenza Amministrare 2.0” in cui si parlerà di Open Government (maggiori dettagli li trovate qui) divisi in tavoli di lavoro dai quali scaturiranno documenti che poi andranno a confluire tutti insieme in Amministrare 2.0. Tavoli di lavoro in cui ci sta diversa gente: quelli di Creative Commons, di Open Street Maps, professori universitari, dirigenti delle Agenzie governative, persone che a diverso titolo e per diverse Pubbliche Amministrazioni, sono interessate a partecipare alle discussioni sugli Open Data e l’Open Government.
Michele e Gigi (e non solo) moderano e avviano i lavori, finisco al tavolo facilitato da Ernesto, diciamo la nostra sul documento degli Open Data, mettiamo in ordine punto per punto diverse idee, le condivideremo anche noi, alla fine di Amministrare 2.0 con quelle degli altri tavoli. Si assemblano idee partecipate. Bello.
Incontro e saluto anche Flavia, nel mentre. Si potesse sempre lavorare così. “Tutti su InnovatoriPA, siamo tutti li, mischiati con i nostri ruoli.” (cit.)
La parte più social della giornata del 18 è ovviamente la cena lucana da Ninconanco (ah l’ho detto da qualche parte Lucania Rulez? No? S’è notato il gruppo lucano nutritissimo e di spessore? No?)
Recuperiamo Elena (a Roma per lavoro, ma per nulla al mondo si sarebbe persa la cena pre-Barcamp), incontro Giorgio, arriva anche Annamaria, una tavolata da 25 (circa), peperoni cruschi come se piovesse, innaffiati da Aglianico, si fanno foto, si cazzeggia, si ride tanto, ci si conosce con chi non ci si conosceva, si chiacchiera. L’amicizia sui social network è una cosa strana: stiamo tutti dietro gli schermetti durante il giorno, abbiamo un blog, ci linkiamo, socializziamo su Twitter e Friendfeed, ci diciamo mi piace su Facebook, ci geolocalizziamo…ma non c’è nulla di meglio che ritrovarsi a tavola insieme, quando si può.
Si può e si deve. Amici, non facciamoci mancare queste occasioni quando possiamo. Si sta bene, si sta troppo bene. Anche se poi si fanno le due di notte a chiacchierare in mezzo alla strada, anche se si perdono ore di sonno.
Arriviamo al Barcamp del 19.
Barcamp InnovatoriPA “Dalle proposte alle azioni“. Modalità Ignite (grazie a Nicola Mattina): si presenta in 5 minuti e con sole 20 slides temporizzate, max 15 secondi ciascuna. Poi (e qui l’innovazione o il mashup del format) si discuterà ai tavoli secondo i temi affissi sui pannelli, modificabili e aggregabili.
Un sacco di gente. Tavoli tutti pieni. Tante presentazioni. Si slitta coi tempi, infatti. Poco male. Mattinata totalmente dedicata alle presentazioni. Incontro e saluto (e chiacchiero quando possibile) con Leo, Nicola, Eugenio, Francesca, Antonio, Marco, Alessandro, Roberto… (manca sicuramente qualcuno, vero?)
Per me qualche capatina davanti alle telecamere, inclusa. Pomeriggio ai tavoli.
Ignite. Sarà dura, per me è la prima volta, io sono un’animale da lezione quando faccio slides. Mi servono di solito per gestire ore di formazione. Ma ce la posso fare.
Confesso un mio limite: odio le costrizioni. E temporizzare le slides è una violenza su di me. Nonostante tutto, posso dire di avercela fatta. Cioè ditemelo voi, ho da imparare, sicuramente.
Le slides le ho condivise subito:
Per sentirmi anche parlare, mi trovate qui nel video globale generale, al minuto 42 circa:
Con Flavia coordiniamo un tavolo interessante (e devo dire affollatissimo e compatto) sull’uso dei social network nella PA.
Proviamo ad elaborare un vero e proprio paradigma sul tema. Al mattino qualcuno aveva anche chiesto ai due legulei presenti in sala cosa fare quando l’amministrazione chiude l’accesso web ai social network blacklistandoli.
Insomma, per concludere, quando finiscono giornate così intense, spiace un po’ tornarsene a casa, salutare tutte le persone con cui si è stati veramente bene, con cui si è discusso, lavorato, sorriso.
Giornate socialmente impegnative. Amici, belle persone con cui si rafforzano i legami anche di stima reciproca. Conoscenti con cui si approfondisce la conoscenza, relazioni che nonostante le distanze vivono attraverso il fluire di messaggi sui social, messaggi privati e mail, post sui blog, serendipity.
Di alcuni posso proprio dire Amici. Con la A maiuscola. Quelli con cui non hai problemi a parlare anche di te, a confidarti, a chiedere aiuto se serve. Quelli che ti stupisci di avere lo stesso sentire (e magari di dire le stesse cose, in momenti diversi a persone diverse, senza esserci messi daccordo prima).
Quelli che poi queste cose e i GRAZIE glielo dici 1.0 (de visu o al massimo con un SMS che rimane tra te e loro). Quelli di cui mi fido e che si fidano di me.
Foto di brezzadilago
A chi dice che internet è dannoso per le relazioni sociali vorrei dire che internet è fatto sempre e solo di persone. Volevo scrivere una conclusione per spiegarvi il titolo del post, ma forse avete già capito.
Riassumo tutto ciò che ho vissuto in questi giorni romani, dicendo un NON banale: “La mia rete, la nostra rete, dopotutto, è fatta di persone”.
Persone hanno realmente piacere a relazionarsi e confrontarsi, a prescindere dal cazzabubolo tecnologico che si utilizza. Persone che ci credono davvero, al cambiamento, all’innovazione (ognuno nel suo campo) che parte dalle persone stesse.
La rete senza le persone non ha senso. E ne abbiamo sempre più prova.
La rete abitata, studiata, spiegata, mostrata, vissuta son le persone come quelle che ho linkato qua (e i molti altri che avrò sicuramente dimenticato, ma quanti siete?), come me (forse), che CONDIVIDONO quello che sono e quello che sanno, e che continuano ad aver piacere di farlo.
Che sia lavoro, conoscenza, cazzeggio, riflessione. Ad ogni livello. La rete è fatta di relazioni tra persone. E di serendipity. A volte per caso accadono cose, si vede gente.
E anche io in questo post ho messo insieme tanti piani diversi (sociale, personale, professionale, passione, interesse, conoscenza…).
Ma tutto è in relazione. Perdonate la lunghezza, ma sentivo di dover scrivere tutto ciò.
Come sempre mi batti in lunghezza 🙂
Ma davvero ti è piaciuto? Non ci credo! I due capitoli sull’eGov sono un pippone, ma non potevo non inserirli in quel contesto.
p.s. maga dei link, la mogliettina ha un blog e non la linka mai nessuno 😀
Diciamo che avevo voglia di scrivere e avevo voglia di raccontare qualcosa di me e di voi 🙂
Mogliettina linkata.
Sul libro: mi è piaciuto davvero. I due capitoli pipponi li segnalerò nella recensione ufficiale 🙂
Pensa che non la linko nemmeno io, devo provvedere 🙂 LOL!
Grazie. I due capitoli sono un MUST per chi opera in questo settore e non si può prescindere da quello che ho cercato di semplificare al massimo. Pensa te come è complicato nella sua stessa essenza! Spero, avendoli messi al centro, di aver recuperato poi con la parte semantica e di gov 2!
ma non è che temi una stroncatura da me…che ti raccomandi? 🙂
Scherzi a parte, sono un po’ più pallosi quei due capitoli, ma scritti in maniera comunque chiara. Io ho una preferenza per la parte dell’umanesimo… ma anche la parte finale del libro ha il suo perchè 🙂
però, abbi pazienza. Ti devo dedicare un post recensione, solo per te, ok?
Che è…non ti piace?
😛
No, no, sto ricevendo apprezzamenti è che ho il pallino del linguaggio naturale ma su certe cose, cazzo, è durissima.
Ah allora non ti fidi del mio parere… ti scancello dal post!!!
😛
Scherzo. Ti ho già detto che, realmente, il linguaggio usato anche in quei capitoli è discorsivo e naturale. Tanto che anche una non tecnica come me capisce di che si parla. Certo, sono un po’ più pallosi del resto. Questo non lo nego.
Ma al libro sono necessari. Fermo restando che alcune parti magari si possono saltare. Ma lo dirò nella recensione
🙂
Tra tre settimane potrò dire anch’io la mia sul libro (ibs permettendo).
Intanto ringrazio cate per i link, che ridaranno un po’ di ossigeno a brezzolina e aggiungo solo che la cena con te e gli amici barcampisti è stata uno dei più bei ricordi di questa trasferta romana 🙂
@Catepol, WOW! Fantastico post, letto tutto d’un fiato … sei riuscita a rendere perfettamente tutto: eventi interessanti, amicizie vecchie e nuove davvero belle, intense … la cosa che mi piace di più è che si riesce a intuire che in questi giorni, a Roma, sembrava di respirare un’aria diversa … una primavera freddina metereologicamente ma caldissima dal punto di vista delle idee, del fermento, dell’entusiasmo.
Spero di rivedervi tutti presto perchè con voi si fanno belle cose, sempre … che sia lavoro, riflessione o semplice divertimento 🙂
Ernesto 🙂 You are welcome. Si vediamo di avere il tempo per fare belle cose insieme.
🙂
Bella sintesi, peccato per il serpente che avrei accarezzato anche io:)
Non ti curare di chi dice che internet danneggia le relazioni: sono 0.1 e, semplicemente, non la capiscono.
Alla prossima 😉
@gigi, il capitolo due è spettacolare
Ussignur, il 2….. ah, quello sulla cultura!
Parte tutto da li, IMHO
bel post….traspare la passione e la voglia di fare e di stare insieme…ti dico la verità…avevo una voglia matta di esserci anch’io…mi sarebbe piaciuto tanto essere lì con voi….well done!!!! Aggiungo rispetto a FB: è meraviglioso vedere il trasporto di tutti quelli che hanno partecipato…deve essere stata un’esperienza splendida….
io adoro quella parte in cui si parla dei colleghi blogger Petrarca e Boccaccio. Peccato non mi abbiano mai linkato 🙂
@armyz grazie del commento. Come sai..mica mi curo di loro. Io alle relazioni ci tengo.
Per il serpente…bè bisogna andare a casa epifani di nuovo, allora.
@gigi sono tutti fantastici…
E poi la dedica… *evil grin* Li hai superato te stesso
@marco si, oltre ad essere interessante (tolta la parte e-learning, purtroppo) c’è stato un bel clima. O almeno noi così l’abbiam vissuto.
Bè a proposito di relazioni: caffè in questi giorni. Prometto di non bidonare come l’ultima volta quando m’hai chiamato.
La mia dedica è più bella 🙂
Ma uno che su Anobii lo mettesse in libreria, nemmeno se lo paghi
io l’ho messo in libreria 🙂 da subito
si è vero, ma ne io ne te figuriamo, perchè è finito. Che cazzata Anobii
se vuoi apro per te millemila account fake su anobii e lo metto 🙂 (sai che posso farlo!! paura eh?)
LOL
ma quanto mi piace avere un post pluricommentato come se si chattasse e plurilaikato 🙂
La cosa più buffa è che questa sfilza di commenti li ho anche sul mio post che tu hai linkato.
Backtype, se funzionassi sempre così saremmo a cavallo 🙂
occhio @armyz che il plagio di commenti e commentatori è reato 😛 LOL (in effetti backtype quando funziona, funziona)
Anche a me succede e me li da tutti come spam 🙂
e tu non li togli dallo spam?
piuttosto: un feedback (seriamente) sul mio speech?
Mi interessa capire come sono andata in quei 5 minuti, come migliorare, cose così. Se avete un attimo, voi che quardate anche il video, minuto 42 circa… attendo le vostre opinioni.
No, pubblicati senza nemmeno passare dal via quindi sorridete e non dite parolacce
grande catepol, tra te, gigi e lo streming del barcamp è come esserci stati…
Ciao andrea! Peccato tu non ci fossi 🙂