ICT, Open Source e Web 2.0 per i Beni Culturali
Son stata a far lezione ai miei colleghi prof qui:
Percorsi formativi realizzati dalla RETE 3 Calabria:
Gestione dell’informazione per Beni Culturali-Struttura e gestione di un piano diagnostico applicato ai Beni Culturali -Turismo e Beni Culturali
Si tratta di azioni formative rivolte a docenti di discipline umanistiche, scientifiche,tecnologiche e tecnico-professionali, che ritengono basilare nella loro attività didattica lo sviluppo di metodi multidisciplinari finalizzati alla gestione della conoscenza con particolare riferimento al patrimonio culturale.
Il modulo che mi ha coinvolto riguardava la Gestione Dell’Informazione per i Beni Culturali con particolare attenzione su:
1. Le tecnologie ICT e i sistemi distribuiti e cooperativi di gestione dell’informazione nei Beni Culturali
2. Le tecnologie Open Source Software per la realizzazione di i sistemi distribuiti e cooperativi di gestione dell’informazione nei Beni Culturali
L’obiettivo generale della formazione che ho tenuto era volto a:
– Far comprendere l’importanza delle ICT nella gestione dell’informazione in generale e nei beni culturali, nello specifico;
– Illustrare le principali metodologie per la gestione dell’informazione nei beni culturali;
-Introdurre le tecnologie ICT;
– Fornire gli strumenti basilari e le informazioni necessarie per valutare l’adeguatezza di un sistema informativo in funzione degli obiettivi che si desidera raggiungere, determinando se e come le soluzioni ICT disponibili possono fornire un vantaggio competitivo significativo;
– Illustrare la diffusione e il contributo che l’Open Source Software assume nei sistemi informativi per la gestione dell’informazione nei beni culturali;
– Illustrare i sistemi distribuiti e cooperativi per la gestione dell’informazione;
– Inglobare e riassumere i concetti introdotti attraverso l’analisi di casi di studio applicati ai beni culturali.
Il percorso si svolge parte in aula e parte online su piattaforma e-learning (nello specifico è una Docebo) per cui ho preparato per i miei corsisti un bel po’ di materiale, secondo questa organizzazione:
(nota bene il materiale l’ho elaborato utilizzando (e citando nelle slides le fonti) materiale trovato in rete, soprattutto per quanto riguarda il discorso dell’Open Source. La parte su CMC e Web 2.0 è invece una rielaborazione di alcune mie lezioni tenute altrove, in passato)
Una introduzione ai concetti di multimedialità e Comunicazione Mediata da Computer (strumenti sincroni e asincroni, sempre utili, sempre utilizzabili)
Una introduzione al Web 2.0 e una carrellata dei principali tool e social network che potrebbe avere molto senso utilizzare in progetti riguardanti i beni culturali e di comunicazione.
Una introduzione alla filosofia Open Source e una carrellata di sofware ecc. utili alla causa. Per sollevare la curosità ad andare a vedere che per ogni scopo esiste un programma, un tool o un servizio 2.0 da utilizzare, gratuitamente, o almeno fino ad un certo punto.
Una carrellata di casi di uso di web 2.0 soprattutto (Open Source in parte) nel campo dei beni culturali (blog e musei, wiki, flickr, YouTube, Second Life, possibili scenari).
Interessanti soprattutto le slides relative all'Open Source. Perché non sono pochi quelli che lo immaginano come "quella cosa che tanto non si paga". No, non è che chi si dedica ad esso vive d'aria: è importante andare oltre il costo (elemento comunque importante), e scorgere l'elemento sociale che l'Open Source propone. Non dico che sia rivoluzionario perché il termine è inflazionato. Ma di certo include; e non è mica una cosa da poco…
Io ho cercato di dire loro che prima della tecnologia viene l'obiettivo che hanno in mente di raggiungere o risolvere. Perchè una risposta tecnologica oramai c'è per qualunque attività vogliano portare su web e soprattutto socializzare, mettere in rete, condividere ecc. 🙂
Questo tema mi interessa molto e mi ha fatto riflettere sulle dinamiche che la comunicazione informatica alimenta. Forse sono una inguaribile ottimista, ma credo che ci sia un meccanismo virtuoso nell'impegno che anima il mondo Open Source e la condivisione dei contenuti attraverso il blogging. Mi domando se tutto questo interesse alla censura nel web, dipenda proprio da questo potenziale di per sè indipendente dalle "leggi" che regolano le dinamiche "offline", che potrebbe consentire anche qui in Italia, la crescita di uno spirito meritocratico di cui in tanti sentiamo la mancanza…