Il problema è dell’educazione è come stare in rete, non come accedervi
Se non hai voglia di comunicare, se non hai curiosità, se non hai voglia di entrar ein contatto, di scambiare, di conoscere, che ci stai a fare in rete?
Nella piazza telematica ci si incontra esattamente come in quella reale, nella piazza telematica ci sono rapporti di aiuto vicendevole, si creano relazioni orizzontali e contano le competenze condivise.
Modalità nuove di relazionarsi che il sistema educativo deve necessariamente contemplare.
Anche lo svago in rete insegna qualcosa, l’approccio ludico e la comunicazione sono forme di educazione e stimoli per l’apprendimento.
Cercare di starci dentro questa rete, di abitarla.
Come le lingue, anche la rete si impara per full immersion, parlandola, vivendola, relazionandosi.
La rete è una comunità. C’è una tensione naturale verso la comunicazione multimediale, oramai. I media sono anche una forma della formazione e non qualcosa di esterno.
Includere.
Roberto Maragliano, docente di tecnologie dellapprendimento allUniversità di Roma a “Salva con nome” su RaiNews24.
A cui aggiungo una definizione di “Nativi Digitali”
di Suor Caterina Cangià, Docente Università Pontifica Auxilium (sempre su “Salva con nome”), meglio conosciuta come Sisternet, Sorellarete, è una delle donne più attive di internet che da sempre si occupa di didattica multimediale, salesiana con la passione per i giovani.