Banalizzando e semplificando, ieri come oggi?
Stamattina m’è toccato fare una mappa semplice e comprensibile di un argomento di storia già abbastanza semplificato e collocato semplice semplice su un libro di storia ad uso nei professionali. Libro di storia in cui, v’assicuro, le informazioni sono già abbastanza sintetiche casomai le braccia rubate all’agricoltura a cui si rivolge il testo aprissero il libro di storia per studiare un argomento.
Comunque semplificando semplificando il concetto e banalizzandolo ulteriormente sulla mappa che m’è toccato preparare, la pelle s’è accapponata. Innanzitutto per il contenuto.
Ho banalizzato e semplificato su una mappa il concetto del totalitarismo e dei regimi totalitari nel 900. In poche righe, con uno schema per punti per raccontare, banalizzando e semplificando che:
Quando c’erano i regimi totalitari, non ti credere, c’era stato un grande consenso della folla. Il potere concentrato nelle mani di uno, così come i mezzi di comunicazione usati e piegati al volere del partito di governo, più che altro del suo capo. Un uomo a capo di tutto ma eletto col consenso della folla, a cui piace molto. Grande uso di propaganda e capacità di convincere le masse che quanto si sta facendo è giusto, che noi siamo i più bravi, che noi siamo i più forti. Controllo in ogni settore o ambito della società. Controllo e terrore, polizia e esercito. Messa al bando dei sindacati. Arresto di chi non era daccordo…però l’obiettivo ultimo era quello di migliorare l’umanità.
Al che, banalizzando banalizzando per far entrare il concetto nella testolina della mia cliente, proprio la mia cliente (che, in pratica, non arriva a capire sempre tutto, per problemi suoi che non vi posso dire, ma voi capitemi, chiamiamoli ritardi di apprendimento…) mi fa:
“Proprio come oggi con B.???”
La pelle non era accapponata. Di più. Se c’è arrivata questa testolina….
Accapponiamoci.
L’insegnamento della Storia dovrebbe servire proprio a quello: imparare dagli errori commessi da chi ci ha preceduto.
Purtroppo ho notato che gli stessi errori si ripetono con spaventosa regolarità quindi temo che non siamo in grado di imparare.
Ipotesi B: c’è scarsità di docenti che, come te, siano in grado di far capire realmente gli avvenimenti storici.
@alberto considera che io non sono nemmeno un’insegnante di storia ma i corsi e ricorsi storici a me li hanno spiegati al liceo. E anche bene 🙁
Infatti ci stiamo avviando verso un cammino pericoloso…. a piccoli passi…piano piano… “virtualmente”… mah
Grande Catepol! Se ci aggiungiamo l’identificazione di un nemico costruito ad hoc (sia esso ‘l’ebreo’,’lo zingaro’, ‘l’omosessuale’ o ‘l’immigrato’) e contro cui far scatenare le folle nell'”ora d’odio” di horwe Solo un appunto, però: perché parli della ragazza come della tua “cliente”? Mi sembra strano sentirlo da te che sei un’insegnante preparata e appassionata e sai che l’insegnamento non è mica una merce che si compra al supermercato e gli studenti non sono semplici utenti…
ooops, ho cancellato un pezzo… Era: ‘nell’ora d’odio di orwelliana memoria, abbiamo proprio il quadro completo della situazione’
@deceptacon assolutamente …”la mia cliente” vuole essere solo un modo simpatico per definire questa ragazzina che seguo nello specifico…hai fatto bene a chiedermelo. Lo preciso per tutti…Non nell’ottica del supermercato dell’apprendimento…ma in una più sottile di attenzione alla persona in tutto e per tutto.