La scuola pubblica vista dagli studenti
La scuola all’epoca della televisione. Una micro-inchiesta, un piccolo documentario autoprodotto. Studenti che raccontano a parole loro cosa va e cosa andrebbe cambiato nella scuola, luogo sociale che frequentano ogni giorno da attori protagonisti. Il video è del NetworkGiovaniPisa.
Apro e chiudo parentesi: ieri al corso di formazione per docenti sul bullismo al quale ho partecipato, ad un certo punto, come mi aspettavo, è stato sollevato il polverone Youtube = bullismo, questi giovani d’oggi ecc. ecc…
Al chè ho preso la parola per dire che Youtube è solo un canale, tra i tanti a disposizione, che i ragazzi (e non solo loro) usano per mettersi in mostra. Che spesso i video sono sceneggiati e ben recitati dai ragazzi a scuola. Che quindi attenzione, anche la moda degli atti di bullismo mandati su Youtube va presa con le pinze. Perchè gli studenti di oggi lo sanno che, più verosimile è un pestaggio o qualcosa di simpatico che succede a scuola, ecc., più il loro video viene visto, più sono bravi.
Ho detto anche che noi docenti dovremmo anche approfittare di queste competenze che i ragazzi hanno, della loro creatività e del fatto che possiamo lavorare con loro a costo zero (tutti infatti hanno un telefonino con cui girare video e un computer).
Ecco, il documentario dei ragazzi pisani è proprio quello che intendevo dire. (via scuolazoo)
Il video è divertentissimo. Ci ritrovo i miei alunni fatti e sputati (l’impegnato, lo scazzone, lo stordito, il casinista …)ma soprattutto … ci ritrovo Pisa! Vedi, io sto in provincia di Livorno e com’è noto fra Pisani e Livornesi non corre buon sangue, ma i miei genitori sono di Pisa e io a Pisa ho trascorso gli anni migliori, quelli dell’Università. Quello che noto (piccola curiosità linguistica a uso dei non toscani – che invariabilmente ci prendono tutti per fiorentini ignorando che in questa regione le faide medievali fra città non si sono mai estinte) è che il livornese “dé” ha ormai completamente colonizzato l’intercalare tipicamente pisano “ghaò” 😀