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La dura giornata del blogger non professionista

David Armano ci regala un grafico con il quale comprendere, grazie alla grafica e al testo in sovraimpressione come passa la giornata un blogger non professionista, cioè io, tu, ognuno di noi che oltre a portare avanti uno (o più) blog, in linea di massima abbiamo anche uno (o più) lavori (vero) con il quale guadagnare il pane per tirare avanti e mantenere le nostre famiglie.

(immagine di armanz)

Secondo l’immagine, un blogger non professionista si sveglia attorno alle 7.00 e la prima cosa a cui pensa è il controllo del blog. Sicurmente qualcuno ha commentato il nostro ultimo meraviglioso post.

Aggiungo io: sicuramente oltre al blog il nostro giovine blogger non professionista controlla la mail, dà il buongiorno a tutti su Twitter, fa passaggio da Friendfeed per fare ciao con la manina e segnare un paio di lik. Dipende da quanto tempo ha.

Alle 8.30 circa si procede alla lettura dei blog preferiti e delle notizie mentre si fa colazione. I feed rss ma che bella invenzione, tutto sotto controllo in pochi minuti senza andare di blog in blog. Certo se poi bisogna lasciar qualche commento, bisogna perdere qualche altro minuto ma è uno sporco lavoro che qualcuno deve pur fare e il giovane blogger non professionista lo sa che tocca a lui.

Verso le 9.00, presupponendo l’arrivo in ufficio della maggior parte dei blogger non professionisti sicuramente bisogna controllare la posta elettronica e i commenti lasciati nei blog altrui. Vuoi mettere che tra la colazione e l’arrivo in ufficio non sia successo nulla e nessuno ci abbia scritto? Seeeee.

Dovremmo essere già al lavoro oramai. E’ mattina inotrata. Come dite? Esistono i telefonini evoluti che ti fanno star connessa a tutto anche quando sei al lavoro? (fftogo, fring ma che bella invenzione).

Si esistono, lo ammetto. L’E71 e il N96 che ho in mano adesso sono armi di distruzione di massa per queste cose. Vuoi mettere Twittare mentre fai una fila o mentre aspetti al semaforo? Vuoi mettere mandare una mail nel corridoio mentre ti rechi dal capo o scorrere sullo schermino  le conversazioni su friendfeed, quelle dove si è scatenata la zuffa? No ecco, son cose che valgono il prezzo (alto) di questi telefonini e il costo (alto) della connessione dati.

Lavoro, dicevamo, siamo al lavoro ma arriva subito la pausa pranzo tra le 12.00 e le 14.00 (dipende dalle latitudini, comunque il lunch time divide è un grosso problema italiano) e noi blogger non professionisti stiamo sempre pensando a cosa scrivere. Se fumi, una pausa sigaretta l’hai fatta prima. Comunque hai fatto almeno una pausa caffè nella mattinata e se eri connesso hai pensato a blog, mail, twitter, friendfeed & co. Non dire di no!

E se non ti è stato possibile connetterti, sicuramente osservi ogni persona ed ogni situazione pensando: “Questa appena ho un attimo la posto sul blog!”

Si son fatte le 16.00 (e devi ancora stare in ufficio almeno fino alle 18.00 se va bene). L’attenzione è calata, la palpebra anche, meno mane che esiste interntet e poi noi che siam blogger non professionisti abbiamo da salvare il mondo.

Pertanto: nuovo controllo della posta, magari abbozziamo il/i post a cui stiamo pensando da stamattina, un post, un caffè, un altro post, un altro caffè. Dai che si riesce a scrivere anche dall’ufficio, non nascondiamocelo!

Secondo l’immagine da cui siamo partiti si fanno le 20.00, i bambini a letto, senza neanche aspettare Carosello, sottofondo TV, inizia il blogging!

Bè non ci siamo, no che non ci siamo. Almeno non in Italia!

Almeno non è proprio così la nostra giornata tipo dei blogger non professionisti italiani, guru del web 2.0 e professionisti del social networking!

Noi dalle 7.00 del mattino all’una di notte almeno passiamo dal computer fisso o portatile al telefonino di ultima generazione (che cavolo ci siamo fatti a fare un Iphone nuovo di pacca o un eeepc da tenere in borsetta? Siamo blogger non professionisti noi!)

Scriviamo post sui nostri blog in qualunque condizione, basta che ci sia almeno una tacchetta di campo anche dal telefonino mentre siamo in bagno, pubblichiamo le foto su flickr (hai pagato l’abbonamento PRO? Certo! Con tutti i posti che ci sono per metterle gratis? Certo, vuoi mettere se non hai Flickr non sei cool!), facciamo video e li dobbiamo mandare su youtube ci cascassero le braccia se non lo facciamo subito.

Abbiamo anche un tumblr, non ci si fa mancare nulla qui, siamo blogger non professionisti, è quasi d’obbligo postare ritagli e citazioni, foto imbecilli o quoting delle ultime polemiche scoppiate nei commenti chissadove nel web.

Siamo ovviamente su Twitter, dicevamo a cinguettare dall’alba, ancor prima del caffè, ci segnamo post e siti utili come bookmark su delicious o sui condivisi di google reader che poi facciamo finire dentro friendfeed, non sia mai li perdiamo e non possiamo scrivere il post che meritano.

Ecco, friendfeed! E’ proprio là che si conversa oramai. Quindi al mattino, mio caro blogger professionista, quando controlli i commenti lasciati nei vari post dei vari altri tuoi amici blogger non professionisti, ricordati di andare a controllare le conversazioni su Friendfeed. Occhio che non puoi assentarti un attimo, che succede di tutto e tu non c’eri.

Il bello delle conversazione interessanti tra blogger non professionisti sono proprio  quelle che ti stai perdendo!

E di tempo, durante la giornata, mio giovane blogger non professionista, avrai notato ce ne vuole, per stare al passo. Grande dilemma tra i blogger non professionisti moderni è proprio Friendfeed. Anzi Friendfeed o Facebook? O tutti e due?

Su entrambi puoi far finire dentro i vari pezzi di identità digitale (ogni blogger non professionista che si rispetti ha un minimo di 10 account diversi da aggregare, altrimenti non può esser definito tale). Su entrambi puoi anche postare direttamente quello che vuoi.

Allora passi ogni momento libero, quello che dovresti dedicare a pensare ai nuovi post che scriverai, a pensare se aggiornare lo status sul gtalk, su twitter, friendfeed o facebook (o meemi, o plurk, o dove la fantasia ti ha portato ad aprire un account social), a pensare se una url interessante debba finire su delicious, sul tumblr, sui condivisi del google reader, su friendfeed o su facebook (o su tutto insieme in un’unica mossa (perchè il giovane blogger non professionista sa che esistono armi di distruzione di massa come ping.fm e hellotext che fan tutto loro, ovunque noi vogliamo divulgare).

Ok mi fermo, sto delirando, ci ho preso troppo gusto a scrivere questo post.

Il bello è che ci vuole tempo, ma con un po’ di impegno noi blogger non professionisti riusciamo a far tutto insieme. Sempre connessi, always on. Per la gioia di quelli che odiano l’information overload!

Però carino come schema no, anche se non rispecchia esattamente la realtà, no?

Via | Digital Inspiration

13 thoughts on “La dura giornata del blogger non professionista

  1. Ciao, complimenti, il tuo blog è fichissimo.
    Vorrei proporti uno scambio di link.
    Se il mio ti piace, fammi sapere commentando il mio blog.
    Un saluto!

  2. Se poi sei blogger non professionista e lavori anche su internet tutto il giorno … hai sempre tutto aperto ( ecco magari non è che segui proprio però lo tieni aperto chissamanisuccedessechissàche) e il tuo desktop è un’accozzaglia di finestre e finestrelle tra notifiche trilli e avvisi vari

  3. Questo post mi ha fatto venire il magone. La vita del blogger è veramente triste. Vado a twittare di persona con la mia girl. Fatelo anche voi (con la vostra!) e la vita vi sorriderà.

  4. Con un lavoro vero è molto difficile poter mantenere questi ritmi.

  5. Ciao Catepol,

    ti seguo da un pò ma per la verità non sempre ed oggi casualmente ha trovato questo post, l'ho letto solo ora (ho visto che lo hai scritto a ottobre 2008) ma è davvero così!

    Complimenti!

    Da quando anch'io ho aperto vari account social, alcune volte ho ansia da prestazione, ma in verità me la faccio passare poco dopo.
    Perché penso questo di me e del rapporto con il socialweb:
    Twitter è una gran bella cosa, ma io non sono il tipo da raccontare ogni minimo particolare, qualche post"ino" durante la settimana per le cose che ritengo meritevoli da dover condividere con il resto della blogosocialsfera.

    Lo stesso vale per Friendfeed, che trovo fantastico per conoscere veramente persone interessanti. Ma anche li pochi post e anche alcune domande che alcune volte non trovano risposta, ma questo è il web social, che alcune volte in verità credo poco social, credo invece spesso superficiale.

    Lo stesso vale per gli altri social come facebook e compagnia.

    Sia ben chiaro non me lo hanno ordinato i dottori di essere "socialweb" e credo che ci siano anche un sacco di opportunità. Credo però che la maggior parte non sfruttino questa opportunità a pieno.

    I rapporti si costruiscono anche sul web ma la buona e sana abitudine d'incontrare le persone nella vita reale sia la forma di comunicazione che a tutt'oggi riesca a farci capire la vera essenza di una persona.

    L'amico/a "social" se lo incontro lo posso guardare negli occhi, il movimento del corpo "il linguaggio non verbale" mi fa capire tantissimo di una persona. Mentre il socialweb questo proprio non riesce a farlo.

    Per quanto mi riguarda i dialoghi più frequenti li ho con persone che ho avuto modo di conoscere almeno una volta.

    Forse sono nato sbagliato io!

    Certo la distanza rende tutto più difficile. Incontrarsi con un tipo/a a 3 o 4 o 1000 km o più, non è così semplice, però credo un sia impossibile.

    Ci sono infatti eventi come i barcamp, o i likemind (leggendo i vari commenti in giro per social ho visto che avete organizzato un bell'evento materacamp) che fanno si che persone/aziende virtuali possano incontrarsi e conoscersi, dal vivo.

    Scusami se sono andato un pò fuori argomento, il tuo post forse era incentrato su un altro tipo di "connessione" ma credo che la vita da blogger sia pro che non pro, non considera questo aspetto (o comunque è marginale, credo).
    In realtà sia i blogger che le persone non websocial cercano la stessa cosa.

    Connessioni.

    In modi e tempi diversi, ma tutti cerchiamo connessioni. L'uomo per sua natura è un animale sociale, esistono pochi eremiti al mondo. Bisogna far in modo che il web e chi lo conosce bene (e tu sei una di queste, non dire no) faccia in modo che non rimanga un "non luogo" ma un "ponte" verso qualcos'altro.

    Le più belle amicizie, i rapporti di lavoro, o qualsiasi altra cosa, possono, anzi oramai nascono anche nel web, ma credo che le migliori opportunità si possano apprezzare solo se ci si conosce veramente.

    In fondo per quanto digitale un essere umano possa sembrare l'anima analogica rimane sempre, anche chi è nato digitale, come le nuove generazioni.

    Bene mi posso fermare qui. Potrei continuare per altre 4-5000 battute, ma come primo approccio credo possa bastare! 🙂

    P.S.: Comunque rimane il fatto che il tuo blog è veramente una miniera d'informazioni, soprattutto su twitter. Quando cerco qualcosa su twitter non vado mica su google! Vengo direttamente qui e inizio ad esplorare!

    a presto, e ancora complimenti per l'ottimo lavoro che fai.
    MAX

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