The school is changing
La gente di buona volontà esiste. Ci sono docenti che hanno voglia di progettare, fare e cambiare. La rivoluzione parte dal basso e comunque è già partita. Smettiamola di lamentarci sempre. Qualcuno ha già cominciato. Ho tastato il polso di 6 aree scolastiche del sud italia da reggio calabria a gallipoli. Ho avuto modo di formare, ma soprattutto conversare con presidi, docenti di ogni ordine e grado, personale di segreteria.
La gente di buona volontà esiste. Questa gente ha ancora voglia di mettersi in gioco e di imparare. Non solo, ha voglia di svecchiare la scuola e approfittare (anche) dei progetti PON non per far soldi ma per perseguire obiettivi di cambiamento concreti. E io che sono in una delle 81 aule di questo grosso percorso che il ministero ha voluto e pensato per formare il personale della scuola a 360° in questi tre anni, avevo voglia di scrivere un post per parlare di quanta bella gente ho avuto modo di coinvolgere (e spero appassionare).
L’innovazione, la progettazione, la scuola che cambia passa anche da queste persone.
(poi magari c’è anche il gossip da queste aule di prof corsisti, ma questo è un altro post)
Esiste, il brutto è che ci sorprende..
Non l’avrei detto mai
Byez
Sono figlia di insegnanti di quelli veri…quelli che, dopo trent’anni di carriera, studiano ogni giorno per la lezione dell’indomani scavando materiali e libri e supporti sempre nuovi…di quelli che la formazione la fanno, la ricevono e la riformano (anche sulla loro pelle)…di quelli che si prendono a cuore le cose e soprattutto le persone e che vengono sorpresi per strada dagli abbracci dei ragazzini di undici anni come degli adulti di quaranta (con tanto di chioma incanutita).
Insomma, non sono una testimone media e, quindi, la mia testimonianza potrebbe essere un po’ infedele (anche perchè – personalmente – hai miei stessi insegnanti devo moltissimo).
Ma mi sembra che questa della scuola sia una faccenda serissima.
Dove finiscono i luoghi comuni e dove inizia la preparazione? Dove finisce l’educazione e dove inizia la formazione? Dove finisce la scuola (l’istruzione) ed inizia il mondo (la cultura…)?
Non mi lamento. Nonostante tutto non mi lamento. Sono solo un po’ inquietata (o sconcertata) dal vedere – da un lato – ragazzini di dodici anni che parlano (liberissimi di farlo) di vibratori, masturbazione ed altre pratiche sessuali con assoluta dovizia e pertinenza e – dall’altro – i loro insegnanti che mettono insieme De Andrè e l’antologia di Spoon River per una lezione diversa.
E rendermi conto che tutto funziona comunque.
Delle due, l’una: o l’anello tiene…o non tiene, ma va bene lo stesso.
Ciao, Cate!
L’avv. 🙂
ECCO.
L’argomento (e la confessione sui miei genitori) mi ha emozionata al punto da aver scritto che HAI miei insegnanti devo moltissimo.
Dovessi incontrarli oggi, mi riserverebbero un palliatone di tutto riguardo.
Per fortuna , almeno mamma e papà non vengono a leggermi sui blog!
😀
[avvocatessa imbarazzatissima!]