Cari prof, Internet non è (solo) la barra di ricerca di Google!
I post sulla formazione blended learning di Indire – Puntoedu – Corso Neoassunti 2008 stanno portando a galla (almeno ai miei occhi) un problema abbastanza diffuso e io che mi occupo di formare i docenti alle nuove tecnologie perchè poi le utilizzino nella loro didattica (o magari anche solo nel loro quotidiano) non posso non affrontarlo.
Vedo quotidianamente utilizzare internet senza realmente saperlo utilizzare nelle scuole ma non pensavo che il problema fosse di proporzioni vastissime.
Da ieri (immagino apertura ufficiale dei corsi Neoassunti 2008 – INDIRE, che ricordo riguardano a tappeto tutti i docenti italiani immessi in ruolo il primo settembre 2007, quindi tantissima gente, e che prevedono una parte di corso online OBBLIGATORIA, quindi che obbligano migliaia di persone a mettere mano su una tastiera, digitare qualcosa, accedere a internet e navigare tra le pagine del corso), arrivano qui sul blog proprio in questo modo, digitando su Google (ma anche sugli altri motori di ricerca) anzichè digitare la URL ricevuta rigorosamente su lettera cartacea nell’apposita barra. Dunque anzichè ritrovarsi sul corso direttamente accedono al corso dall’indirizzo del corso che io ho segnalato nella mia guida (prima parte). Spero leggano anche tutta la procedura che spiego passo passo, in modo da far poi autonomamente tutto senza passare da qui. Qualcuno ha anche salvato il post sul suo hard disk. (foto di sonicbloom)
Vi allego qui un PDF con le chiavi di ricerca/key search di ieri. Anche solo una visita a keysearch (e son di più) e…capite le proporzioni della cosa? Non le metto nel post direttamente per due motivi: il primo è che sono tantissime con tutte le variazioni possibili, l’alternanza delle diverse parole, gli errori, gli url con e senza spazi, punti, competi, parziali, incompleti ecc.). Il secondo è che siccome Google li manda già tutti da me anzichè mandarli sui siti istituzionali (quelli dove qualcuno magari è anche pagato per facilitare l’accesso ai corsi online ed alle informazioni relative ad essi), non vorrei diventare l’alter ego del Ministero della Pubblica Istruzione agli occhi delle persone a cui apparirò come primo risultato di ricerca utile.
Il problema è questo: invece di digitare una URL nella barra del browser la stragrande maggioranza delle persone la digita nella barra di google che al 90% è la home page iniziale all’apertura di ogni browser.
Dunque nella testa di molti e nelle procedure di navigazione in rete GOOGLE = INTERNET. Queste persone non fanno differenza, o meglio non conoscono la differenza tra l’inserire una URL (un indirizzo internet, per capirci) e una chiave di ricerca (cioè cerco qualcosa per parole chiave e cerco di capire tra i risultati che mi vengono rilasciati quale può essere quello che fa al caso mio). Qualcuno ha detto loro scrivi là e clicca invio. Questo è internet. Trovi subito quello che cerchi. (Mi fanno morire quelli che cercano proprio inserendo una domanda che inizia con "Come?") (foto di dylan.bathurst)
Nella maggiorparte dei casi la cosa funziona. Tra i primi siti che Google ci segnala c’è sicuramente la destinazione che stavamo cercando. Chi non possiede le competenze di base per poter discernere tra i risultati di ricerca clicca indistintamente. E arriva al sito che cercava senza aver aggiunto neanche un briciolo di conoscenza nuova riguardo l’utilizzo di Internet, che rimane prettamente strumentale. Apri, digita, clicca, leggi. Chiudi. La password? Ce l’ho sull’agendina! Ok si può recuperare te la mandano sulla posta elettronica. Si ma anche la password della posta elettronica sta sull’agendina e l’agendina è a casa! (Vita vissuta, giuro).
E’ d’obbligo precisare che non tutti sono a livello zero riguardo le competenze di ricerca e reperimento informazioni in rete. Ci son poi quelli scaltri e più avanzati. Son quelli che son certi che tutto si trovi su Internet oramai. Ed infatti cercano la tesina e la relazione finale da scopiazzare! Bella pronta, già fatta e confezionata da altri, impacchettata, basta cambiarvi nome e cognome e mandarla al proprio e-tutor.
Purtroppo per loro, la statistica delle mie keysearch in merito mi comunica una informazione importante: se la maggiorparte delle persone non conosce la differenza tra digitare in Google e digitare nella barra degli indirizzi, immagino che la competenza avanzata di condividere le risorse e i materiali in rete (o anche solo pubblicarli da qualche parte) sia dominio di pochissimi. Ergo: col cavolo che troverete i compitini già fatti del corso. Io vi posso facilitare e guidare nella fruizione del corso blended ma ognuno si svolga il suo percorso. Almeno questo!
E’ proprio così!
Grazie: è da un po’ che ho negli appunti un post così: ora mi basterà rimandare a questo, che ovviamente quoto al 1oo%. Buona vita.
E noi blogger ce la tiriamo.
Pensa quanto c’è da includere e da contaminare a un centimetro dal nostro naso!
E’ questione di pigrizia mentale e, se mi si permette, anche di incultura: peccati gravissimi negli insegnanti. Non è solo Internet: è tutto il resto. Molti prof. leggono poco e male. Non studiano. Non si informano. Non hanno desiderio di conoscenza. Quelli che provano a scaricarsi tesine ed esercizi da Internet sono stretti parenti di quanti nei mitici concorsi a cattedra di vent’anni fa si presentavano agli scritti con i fogliettini cuciti nella fodera della giacca e i bignami nascosti in borsa (giuro: visti con i miei ingenui e increduli occhietti di aspirante docente che nella circostanza si giovava solo, come conforto, di qualche sigaretta fumata nascostamente in bagno). A onor del vero devo dire che nella piattaforma di Indire (che non frequento da un po’) ho trovato anche colleghi intelligenti e molto preparati … le mille sfaccettature della Rete!
L’equazione Google=Internet ha molto a che fare con la diffusissima metafora Internet=Biblioteca, repertorio di informazioni ordinate, affidabili e facili da reperire.
Ed è forse questa visione distorta del web a preoccupare di più, insieme alla convinzione ingenua, generata dalla scarsa conoscenza, che un motore di ricerca, per quanto raffinato come Google, sia il migliore o l’unico accesso possibile alla conoscenza diffusa sulla rete.
Forse c’è ancora scarsa consapevolezza di cosa è la rete del web 2.0.
Salve ragazzi,
grazie per il post interessante che condivido in pieno e vi porto la testimonianza dei miei figli che vivono in rete come me. A scuola l’insegnamento dell’informatica e le tecnologie dell’informazione sono rimaste ai tempi dei "tecnici delle reti" con l’aggiunta della barra di Google per "trovare quello che serve".
La verità è che insegnanti e professori sono spesso scaraventati in aula per fare formazione ed insegnare Internet: se poi andiamo a vedere i computer che hanno a disposizione … beh fermiamoci qui …