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Post in rosso o dell’importanza nei cestini nei bagni delle ragazze

Hanno intasato i bagni. E gli scarichi dei bagni della scuola. I bagni delle ragazze. Hanno intasato i bagni con qualcosa che utilizzano le donne a partire da quando sono ragazze, ragazzine delle medie. Potrei descrivervi la situazione con tutti i dettagli di ali e colorazioni violarosse ma poi i maschietti che leggono storcerebbero il naso un po’ schifati. In realtà lo storcereste anche voi donzelle come l’ho storto io al racconto. Fortunatamente ero assente quando è emerso il problema, mi hanno risparmiato la visione.

Perchè le ragazzine hanno intasato i bagni per non gettare nei cestini. Un po’ per vergogna, un po’ per gioco, un po’ per maleducazione, un po’ perchè, pensano, tanto le bidelle puliranno, un po’ perchè nessuno ha mai detot loro come si fa. Hanno intasato sia vasi che cassettine di scarico. Al punto che i cessi son stati proprio sostituiti e le tubature son state bonificate da quanto bloccava.

In questi casi sovrintendono i lavori denominati "Sostituzione cessi rotti" ovviamente il preside (uomo), il segretario (uomo), i bidelli uomini, gli operai (uomini anch’essi). Che si son trovati pacchettini violarossi preadolescenziali oltre che ficcati nei cessi e nelle cassettine degli scarichi dei cessi, anche aperti in bella mostra (fa schifo anche a me) sui muretti divisori dei bagni. Perchè si sa che i bagni delle scuole sono sempre comunicanti, in alto, i muretti divisori son sempre aperti e ottimi per appoggiarci qualcosa.

Tutti gli uomini a diverso livello convenuti nei bagni delle ragazze, soprattutto quelli che materialmente hanno lavorato per cambiare i cessi e risolvere l’intasamento da pacchettini si sono espressi, pubblicamente, nei corridoi e non solo, sulla moralità di queste piccole ragazzine. Non posso scrivere gli epiteti con cui, per questa situazione, si parla e si sparla delle ragazze della nostra scuola media. Son sulla bocca di tutti gli uomini di cui sopra.

Vabbè non mi dilungo nei dettagli. La scena del delitto nei bagni delle ragazze la potete immaginare. E anche gli epiteti non proprio educativi.

Mio compito, insieme ad una collega chiamare, a gruppetti, classe dopo classe, le ragazze e richiamare all’ordine. Ovvio cazziatone generale, da donne a donne riguardo lo schifo che non si sa chi di loro abbia combinato nei bagni, tanto da intasarli e addobbarli anche sui muri divisori.

Poi corso accelerato e spiegazione alle più piccole dell’esistenza dei cestini e soprattutto dell’esistenza dell’involucro (quello viola va per la maggiore, per capirci) che poi deve servire per avvolgere i pacchettini e gettarli nel cestino. Approfondimenti in merito all’uso eventuale della carta igienica nel delicato compito di avvolgimento in funzione del cestino, questo sconosciuto.

Accorgersi che tante mamme non spiegano alle loro figliole queste procedure igieniche elementari, non è bello. Grazie che poi vivono il periodo e i momenti in bagno a scuola come qualcosa di cui vergognarsi. E’ venuto fuori, dialogando con le più grandicelle, che son le piccole, quelle di prima media le colpevoli della scena del delitto. (foto di puss_in_boots)

Che si vergognano e quindi invece di utilizzare i cestini vanno nascondendo in altro modo i pacchettini.

Abbiamo chiesto alle ragazze di terza di far da sorelle maggiori. E loro hanno convenuto con noi che è il caso di spiegare alle piccoline come funzionano quei giorni lì, cosa si fa, come si getta il tutto nel cestino ordinatamente. A tutte abbiamo descritto la scena del delitto. E la faccia del Preside e degli altri uomini. A tutte abbiamo suscitato la sensazione di schifo. A tutte abbiamo spiegato l’importanza dell’igiene personale.

Si spera abbiano capito.

8 thoughts on “Post in rosso o dell’importanza nei cestini nei bagni delle ragazze

  1. Sinceramente preferisco aver avuto l’invadenza a volte un po’ troppa di mia mamma (stava per fare quasi una festa) che però mi ha spiegato tutto invece dell’indifferenza che ultimamente sento da quelle mamme che non si interessano minimamente della vita delle loro figlie.

    Spero di non vedere mai una scena simile alla tua.

  2. Mi ricordo che quando andavo a scuola io successe più o meno la stessa cosa, ma non con le proporzioni giganti del tuo caso.
    Ma evidentemente quel giorno da noi mancavano i cestini!

  3. Ricordo, ahimé, di aver dovuto pulire (per una festa) i bagni delle ragazze di una palestra di un liceo: magari fossero "soltanto" stati intasati gli scarichi… a loro discapito, va detto che l’intera struttura era indecente, tanto che per avere l’autorizzazione dell’ASL abbiamo penato per una settimana. Strano, infatti, che l’ARPA facesse utilizzare la stessa come palestra di una scuola pubblica (sic!). Che dire: non soltanto cestini, ma anche distributori di preservativi (almeno nei licei). Prassi consolidata all’estero, tabù in Italia…

  4. Mi domando anch’io se le madri nel frattempo latitano e basta…

    Da me c’è un appello urgente da sottoscrivere, per cercare di salvare una donna saudita accusata di stregoneria… se ti va di passare, serve il maggior numero di firme possibili! Sul blog ci sono tutti i dettagli!A presto!!! 

  5. Bè una ramanzina ci sta, anzi ci voleva, ma devo dirla tutta io ho un bar e quindi obbligato per legge a far fruire agli avventori i servizi igienici, inutile dire che quelle riservato alle donne è sempre in ordine, quantomeno meglio dell’"altro"……..

  6. Quando avevo un anno o poco più, suppongo, la mia mammina mi spiegò che i rifiuti si buttano nell’apposito cestino; se non c’è a portata di mano, ne cerchi uno. Il problema è che non tutte le mamme hanno questo principio basilare; una veloce dimostrazione sono i bagni pubblici femminili, a volte porcili a causa delle cattive abitudini delle frequentatrici. Di più: anche i bagni degli uffici non scherzano mica. 

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