Usate dieci parole quando tre bastano.
II
Usate parole lunghe invece di parole brevi,
sigle incomprensibili e termini specialistici.
III
Considerate la punteggiatura una forma di acne:
se non c’è, meglio.
IV
Fate sentire in inferiorità il lettore:
bombardatelo di citazioni.
V
Nauseatelo con metafore stantie.
VI
Costringetelo all’apnea: nascondete la reggente
dietro una siepe di subordinate, e cambiate il soggetto
per dispetto.
VII
Infilate due o più che in una frase.
VIII
Non scrivete “Il discorso era noioso, e i relatori aspettavano
l’intervallo” ma “Lo speech era low-quality e il panel s’era messo
in hold per il coffee-break”.
IX
Usate espressioni come in riferimento alla Sua del…,
il latore della presente, in attesa di favorevole riscontro…
X
Siate noiosi.
Seguite queste regole e cadrete così in basso che, a quel punto, potete solo risalire.
Sedici semplici suggerimenti per scrivere un post:
1 Aver qualcosa da dire
2 Dirlo
3 Dirlo brevemente
4 Non ridirlo (se mai, rileggerlo)
5 Scriverlo esatto
6 Scriverlo chiaro
7 Scriverlo in modo interessante
8 Scriverlo in italiano (è più trendy, baby)
9 Non calpestate i congiuntivi
10 Non gettate oggettive dal finestrino
11 Spegnete gli aggettivi, possono causare interferenze
12 Non date da mangiare alle maiuscole
13 Slacciate le metafore di sicurezza
14 In vista della citazione, rallentate
15 Evitate i colpi di sonno verbale
16 L’ultimo che esce, chiuda il periodo
Lo stile nella scrittura di un post non è acqua:
SIATE CHIARI Pensosi editorialisti aprono il periodo con una scarica di subordinate esplicite e implicite. In terza media non la passerebbero liscia, ma i direttori dei giornali lasciano fare. Si tratta di sadomasochismo intellettuale, non prendetelo ad esempio. Ricordate, invece: chi scrive chiaro, sa scrivere; chi scrive difficile, di solito, non ha niente da dire. Oppure ha qualcosa da nascondere.
SIATE CONCRETI Scrivere non vuol dire sussurrare, alludere o mugugnare. Vuol dire comunicare. Non vi succeda MAI di pensare o di dire “Non avete capito!”. Se chi legge non capisce, la colpa è SEMPRE di chi scrive.
SIATE IRONICI (SE VI RIESCE) La cultura italiana diffida dell’ironia. Io vi invito a diffidare della cultura italiana.
SIATE ORIGINALI Se volete essere ricordati – almeno fino alla prossima email – cercate di evitare metafore bolse, formule retoriche, chiuse stereotipate. Distinti saluti è ridicolo: chi li distingue, i vostri saluti, se sono tanto prevedibili?
SIATE PAZIENTI Imparate a memoria questa frase di Truman Capote: “Scrivere ha le sue leggi della prospettiva, della luce e dell’ombra, proprio come la pittura, o la musica. Se sei nato conoscendole, bene. Se no, imparale. Poi sistema le regole perché facciano al caso tuo.”
NON SIATE PASSIVI E’ meglio se voi scegliete un film, invece d’aspettare che il film sia scelto da voi (o dalla vostra ragazza, fissata con Scamarcio).
LA REGOLA DEL P.O.R.C.O.
Pensa (aspetta a scrivere; prima decidi cosa dire)
Organizza (metti giù un piano d’azione, diviso per punti)
Rigurgita (butta fuori, senza pensarci troppo)
Correggi (rileggi con calma)
Ometti (togli tutto ciò che non è necessario)
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VOCABOLARI Prendete l’abitudine di aprirli, ogni tanto. Non mordono, risolvono un sacco di problemi ed emanano un buon profumo di carta.
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Accidenti, mi sa che dovrò chiudere il blog! 🙂
ma LOL
Ho comprato il libro anch’io e nel leggerlo mi sto chiedendo quante volte sul mio blog ho violato le preziose regole. Accidenti, troppe.
… non mi limiterei affatto ai blogger…
vabbè ai blogger ho adattato io…il libro è proprio per tutti
miiiiiiiiiiiiiiii…. ed io devo riscrivere tutti i post da capo……… eliminarne alcuni….ridurre altri….
triplo gulp!
però ed io che sulla regola del porco avrei equivocato un due tremila volte 😉 … già immaginandomi i vocaboli in pose pruriginose fra loro ecco… 😉
.:.
ehehe perchè neanche dante o manzoni son nati “imparati”
“madonna” … le regole ? Cioè… sarebbero quelle cose….. come dire… gli steccati che reggono a volte fili spinati per non far scappare i buoi ? No, no, quelle erano le stalle ! Boh ?! 😐
…ah …dimenticavo: a me è rimasta la varicella !
non ci crederai, ma quello di Beppe è il primo blog che lessi. E me lo consiglio my wife 🙂
Ho detto una cazzata, era Sabelli Fioretti.
Ehh, l’ora è tarda !
gran dissimo ed utilissimo questo libro (anche se dice di non usar i superlativi eheh)..lo sto leggendo in un sol fiato
abel
1. Evita le allitterazioni, anche se allettano gli allocchi.
2. Non è che il congiuntivo va evitato, anzi, che lo si usa quando necessario.
3. Evita le frasi fatte: è minestra riscaldata.
4. Esprimiti siccome ti nutri.
5. Non usare sigle commerciali & abbreviazioni etc.
6. Ricorda (sempre) che la parentesi (anche quando pare indispensabile) interrompe il filo del discorso.
7. Stai attento a non fare… indigestione di puntini di sospensione.
8. Usa meno virgolette possibili: non è “fine”.
9. Non generalizzare mai.
10. Le parole straniere non fanno affatto bon ton.
simona
I seguenti consigli di scrittura non li ho scritti io, ma Umberto Eco. Non metto tutti gli altri per non occuparti troppo spazio, ma sono molto carini, magari ci farò un post.
simona
simona grazie…me li avevano già segnalati
Che mito Beppe Severgnini. Grazie per aver messo i podcast su YouTube.
Secondo me, basterebbe saper scrivere e avere un po’ di buon senso.