A differenza dei docenti che la scuola è cominciata, io sto più o meno a spasso (riunioni e collegi esclusi) fino a che le stanze per le ragazze in convitto non siano pronte, arredate, linde e pinte.
Pagata lo stesso e dallo stato. Non mi invidiate, non dipende da me. Comincerò a pieno ritmo da lunedi prossimo, così dicono dalla Presidenza.
Intanto l’orario è stato partorito, finalmente. Tra cessioni di notti, scambi di turni, problemi di pulman e di treni, figli piccoli, veniamoci incontro ecc. ecc. si accolla la notte di venerdi con conseguente lunedi libero colei che non ha figli e che non viaggia e che abita 20 civici più in giù della scuola. Una a caso, ovviamente. Per il cui buon cuore tutte le altre colleghe sono così disposte a scambi qualora ci fosse necessità, il che non è poco.
Pertanto i miei weekend andranno dal sabato al lunedi e non dal venerdi a domenica come voi comuni mortali. Vuol dire che sulla Salerno-Reggio in caso di discesa in Calabria non troveremo problemi di partenze e rientri. Più intelligente di così.

Incontro un paio di ragazze nelle scale e, come se un anno non fosse passato da quando ero in servizio due anni fa, mi fanno: "Educatrì, educatrì. Allora chi è l’educatrice nuova quest’anno?" "Io, no?" Rispondo ma loro continuano a guardarmi sorprese…poi realizzano. "Vabbè ma noi speravamo fosse andata via anche qualcun’altra…" Cominciamo bene…