Convocaziò, convocaziò…
Seeeee…a parte il fatto che si sono presentati alle 11.30 per cominciare le convocazioni di venerdi, gruppo lingue, una media di 120 persone convocate, a lingua. E le lingue sono 4 quelle che si insegnano nelle scuole italiane, quindi raddoppia le persone perchè si insegnano sia alle medie che alle superiori.
Insomma, non è andata proprio così come nell’incipit…
Mio marito mi diceva: "Non ti preoccupà, non ti preoccupà, ‘o troverai un altro lavoro"… e infatti ho detto al ciesseà: "io aggia lavorà" e chill’ha detto "guardate, noi glielo diamo il lavoro, ma si tratta di un lavoro minorile."
Minorile e minorato infatti. Roba che nessuno accettava, roba lontana millemiglia dai centri abitati conosciuti dell’appennino lucano, cattedre e spezzoni acasadigesubambino e anche più distanti, e soprattutto nei pochi luoghi non considerati montagna e scansati da tutti manco fossero peste e non considerati per quello che realmente erano: una opportunità di lavoro in questo sud sempre assetato e sempre precario.
Ma l’insegnante precario che si rispetti, lo sa che il punteggio di montagna vale doppio e che questo potrebbe essere l’ultimo anno di pacchia montana. Il sacrificio di andare ad insegnare lontano si può fare, basta che sia in montagna (oltre i 600 metri per capirci). Allora bastano anche solo 3 ore, comunque farai la fame perchè lo stipendio è proporzionato alle ore che fai, però vuoi mettere che soddisfazione il prossimo anno avere 24 punti in più, e fare "Tiè!!!!!!!!!!" con tutto il braccio e l’avambraccio?????
Allora alle convocazioni è guerra all’ultimo spezzone di montagna. E se non sei esperto di strategia e tattica militare non è il caso che ti ci presenti proprio, manda la delega e ti assegneranno qualcosa di ufficio, sicuramente la cosa che conviene meno.
Tornando a venerdì eravamo tutte (ok c’era anche qualche maschietto collega) armate di fogli e foglietti: l’ordine di graduatoria, le sedi disponibili, le altre graduatorie per depennare man mano lo stesso nome anche nelle altre e calcolare quante possibilità c’erano che arrivassero al nostro nome. E siccome si procede per lingua, e siccome tutti mirano alla montagna, e siccome non si può sommare spezzoni se non max 3 scuole in max 2 comuni diversi ma distanti tra loro al max 50 km, e siccome se accetti una sede poi non puoi rifiutarla in caso di sedi migliori che ti si presenteranno nell’altra lingua, e siccome è così complicato raccontarvi tutto…
La faccio breve. Sono uscita da là alle 20.30 di sera, non ho mangiato, ho seguito tutte le operazioni, depennato, depennato, depennato…
E mi fece mio marito al cellulare «non ti preoccupà, non ti preoccupà.» Allora uno del ciesseà ci disse a catepò «guardate, io ho il lavoro però si tratta di un lavoro nero» E catepò lo ripeteva al marito al cellulare. Mo’, non per dire no… mio marito a me mi vuole un bene pazzo, non mi fa spostà ‘na seggia da qua a là, allora ha detto «no, mi dispiace, ma no. Se devo mandare a lavorare mia moglie… Preferisco una casa umile ma onesta.» E chist’ha detto «guardate noi abbiamo del lavoro, ma si tratta di lavoro a cottimo.» A questo punto mio marito è rimasto nu’ poco e ha detto «scusate, ma è possibile che solo lavoro non se ne trova, sempre co’ n’ata parola vicina addà sta.»
In pratica, per i calcoli strategici sopra citati, sono arrivati a me e anche molto oltre dopo di me. In tutte e quattro le graduatorie ho rischiato di avere non solo uno spezzone, ma anche una cattedra intera a stipendio pieno in uno di quei posti sempre di cui sopra, distanti non meno di un’ora e mezza di strade tortuose da casa e soprattutto a metà punteggio. Cosa che se tutti hanno punteggio di montagna ti surclassano in graduatoria e l’anno prossimo non c’è storia. Cazzo lavori a fare allora? Per rimetterci lo stipendio in benzina e ripartire svantaggiata l’anno prossimo? Onde per cui mi sono data per assente pur essendo là…
Che mi conviene aspettare lunedi.
Il posto dietro casa (e di montagna) al convitto al 95% è mio. Ma non dico gatto finchè non ce l’ho nel sacco. Male che vada aspetterò le supplenze quando si ammala qualcuno….rimanendo una delle prime da chiamare se tutti quelli che mi precedono lavorano…Il tutto in previsione eventuale di spostarmi di provincia appena si potrà con tutto il punteggio che mi ritrovo come educatrice, cascare in ruolo e nel giro di un paio di anni fare il passaggio di ruolo e finalmente fare la prof di inglese dove dico io…
Ciesseà tu si scemo! Mio marito ha detto «va bene» ha detto «sì, se posso lavorare di meno tanto di guadagnato.» E chilli «allora non ci siamo capiti, ho detto che tengo per voi un lavoretto…» e mio marito «scusate un lavoretto… lo dice la parola un lavoretto» e chisto ha detto «no, non ci siamo capiti… no, non guardate a me, guardate la mano!» Come mio marito ha afferrato sta cosa della mano ha detto no! E allora voi direte «ma se facessero tutti quanti accussì qui non faticasse nisciuno» e invece io vi rispondo «Sì, non faticasse nisciuno!»
Avete letto: "Dell’assurdità di essere una docente precaria invischiata in un sistema ancora più assurdo…"
Si ringraziano Arena e Troisi per le parti in rosso corsivo leggermente adattate… e chi vivrà fino a lunedì vedrà…
ciesseà sta per csa nuovo nome vecchio concetto: il Provveditorato
allora ripasso lunedì e nel frattempo fo il tifo per te s’intende…
ecco brava grazie…non avete idea a livello di confusione mentale cos’è questa attesa
voglio il lavoroneroguardalamano!!!
no no no il lavoro nero no!!!
cate tieni duro!!!
no infatti il nero no…tanti piccoli co.co.co si però…male che vada…come sempre qualcosa farò…però volete mettere la tranquillità dell’anno di servizio che mi lascia comunque tempo per fare collaborazioni e docenze in giro, mi fa fare punteggio e sperare in un futuro ruolo?????????? non scrociate le dita fino a lunedi ok?
che poi lunedi è domani…il tempo corre come al solito e a volte mi sfugge
aspè, mi son persa un passaggio: allora, ricapitolando.
u stai per andare a montare cattedre in nero in una fabbrica a cottimo in montagna e la fabbrica sta vicino a una scuola che è distante da un’altra scuola 50 km e siccome il lavoro è pesante e a cottimo le lavoranti mòrono accussì e le depennano man mano che schiattano?
e chi vince va a fare un film con renzo arbore?
ho capito giusto, sì?
*tu stai, all’inizio.
la T se l’è mangiata la faccina mangia-t
oTo
—-
più o meno sei sulla buona strada
ahahah 🙂
^__^
le mie dita incrociate si sono atrofizzate!
dai che manca poco domattina saprò di che morte devo morire
Annunciaziò annunciaziò:
tu catepò catepò… m’ e fatt fà nu sacco ‘e risate!!:))
incrocio le dita e prego a san gennaro:) così restiamo in tema
baci
mora grazie…
In bocca al lupo!
thanks thanks…vi aggiorno più tardi promesso
volete news vero???