Mettiamo il caso che sia successo. Ma anche no.

Ieri sotto mentite spoglie qualcuno si aggirava circospetta nell’altro corso e, trovato posto nelle ultime file, ben coperta dallo sguardo del prof, si accingeva a mettere tutte le crocette sul test dell’ultimo esame.

Una parentesi sul docente. Questo imbecille non ha cambiato le domande? Nel senso che non ne ha inventate altre, ha semplicemente negato quelle affermative e viceversa, invertendo così le risposte SI in NO e NO in SI. Gli allievi se ne sono accorti prontamente, ma hanno perso molto più tempo.

Poi con la massima attenzione consegnava e attendeva di verbalizzare sempre con lo sguardo rivolto in basso e cercando di confondersi nell’anonimato. Il terrore non era l’essere riconosciuta da parte del prof, ma che al sentire il nome i colleghi dicessero "No è quella che si è sentita male l’altro giorno. Ma c’è? Dov’è?". E là il grande favore non si poteva fare più. Arriva il momento fatidico, si siede accanto al prof. con il libretto non suo in mano. Menomale non guarda mentre scrive. "Nata a XXX. Un posto di mare allora?" Risposta pronta camuffando la voce tremante "Si il mare è molto vicino" (e nella mente "E io che cazzo ne so…muoviti please!" "Ha fatto tre errori, 24" prosegue lui. Poi con la rapidità di una saetta finalmente la firma sullo statino ( "Come cazzo mi chiamo????" ), l’alzata dalla sedia senza salutare e la volata fuori dall’aula…fiuuuuuuuu...

Era la cosa meno complicata da fare ed è stata fatta. Ora la giuria si pronuncerà ma non c’è altro da dire a discolpa. "Ma esistono ancora persone così come voi?" ha detto "qualcuno" da un lettino d’ospedale…"Grazie, grazie davvero…"