La didattica non è acqua
Docente 4. – Qualcosa la so e ve la dico.
Versione più evoluta, ma sempre lucidi. Di epoca sicuramente più recente di quelli della docente 2 da una prima analisi dell’archeologo. Una fotocopia di pagina di libro fitta fitta, per almeno 2 ore proiettata in sottofondo, e neanche a telo intero. Peccato che sia un laboratorio: non ci dobbiamo fare l’esame e quindi basta fare presenza (o eventualmente solo conquistare la firma). Peccato davvero. Nonostante fosse anch’esso soporifero che neanche la valeriana, è l’unico con un minimo di competenza relativa a qualcosa di attinente alla specializzazione sul sostegno. Non si può aver tutto.
Docente 5. – Dai giochiamo tutti insieme.
La prof del weekend. Psicologa o psicopatica non è dato saperlo. Modulo che cambia nome nel giro di 20 minuti perchè col nome comunicatoci più della metà non ce l’aveva nel piano di studi. Lezione improvvisata perchè adattata al nuovo nome e quindi senza materiale utile (non che chi sa che lucidi istruttivi avesse predisposto per l’insegnamento che anche lei sapeva di doverci propinare…).
Ieri le 10 ore di lezione anzichè terminare alle 19.00 sono terminate alle 15. Oggi alle 14.30. Ok va bene a tutti, non ci lamentiamo. Lei è pagata lo stesso e noi respiriamo qualche ora libera. Fatto sta che ieri più di uno che voleva conquistare la firma almeno del pomeriggio, alle 15.30 ha trovato il deserto e si è beccato pure l’assenza di 5 ore che nessuno ha ufficialmente frequentato. Il fondo è stato toccato oggi.
Che stanno facendo? Il dubbio che fossimo noi in situazione di handicap secondo la sedicente docente. Ovviamente io mi sono rifiutata e mi son messa a fotografare il ridicolo. Un’ora persa a spiegare come fare le lettere dell’alfabeto o i pupazzetti col didò. Utilissimo strumento da utilizzare con i ragazzi con problemi. "Allora abbiamo fatto la A. La sapete fare la B? C’è bisogno che vi faccio vedere anche le altre lettere o possiamo passare ai pupazzetti?"
"Allora fate un cilindro. Questo è il corpo. Poi prendete due pezzettini…Queste sono le braccia. Fate due pezzettini più lunghi. Queste sono le gambe. Ora fate una pallina e attaccatela su questo corpo…Ecco ora abbiamo un pupazzetto…"
E pensare che prende minimo 70 euro all’ora, che in un weekend si è fatta uno stipendio intero, che ci ha detto un mucchio di cazzate…da denuncia.
chevvergogna.
già la formazione più squallida che abbia subito da discente… è l’italia?????
povera cate, che si deve fare per uno straccio di lavoro…
beh, tu annuisci sempre, prenditi questo cavolo di abilitazione e poi fregatene delle cagate che ti dicono al corso: basta la Lettera a una professoressa e la comprensione umana per capire come fare coi ragazzini. Parola di una che alle medie ci ha insegnato 15 anni!
brava vitadaprof, che consigli Lettera a una professoressa! Una lettura meravigliosa e ben più illuminante di mille corsi.
l’ho letto ma oramai qualche annetto fa…occorre riprenderlo e sbatterlo sul muso alla docente 5 😉
Che tristezza… poi dicono… perche non hai fatto l’insegnante… ecco io ste cose non le avrei sopportate!
Resisti..
almeno hai giocato col didò…
no io non l’ho nè comprato il didò…per principio…che l’ha pure chiamato così tutto il tempo e non con il comune nome di plastillina e mi sembra una pubblicità non occulta ma palese…e per principio non ho “giocato” ma ho fotografato la situazione…
Senza parole.
mi sa ke questa tipa piu ke col didò avrebbe bisogno di giocare col di(L)do 🙂
kiss
una MoraSvergognata vergognosa di apprendere queste cose… O_O