"Prossorè posso leggerla un attimo?" disse l’interrogato numero 1 su argomento a piacere. "Certo, ripeti pure e poi vieni." Disse benevola la profe. "Non avete capito. Facciamo che ve la leggo e voi mi giudicate la lettura e mi mettete il voto…" disse sempre più convinto e pieno di sè l’interrogato. "Facciamo invece che non hai capito proprio nulla. In quarto si presuppone che a leggere hai imparato da un po’…E che l’interrogazione consiste in te che mi parli, in English, e in me che ti faccio qualche domanda…sempre in English, of course"…Riprese la profe non più benevola ma sull’incazzato andante. "Ah…allora non me la sento…" e l’interrogato alzò le chiappe e si dileguò tra gli ultimi banchi.

Dopo una frase in itaenglish dell’interrogato numero 2, senza soggetti e verbi, che la profe  non corresse per non umiliare ma solo perchè il concetto comunque era stato espresso: "Prossorè, prossorè…dunque è che gli inglesi preferiscono bere thè non so se avete capito…" Allora la profe non riuscendo a trattenersi: "Senti, guarda che avevo capito…l’inglese mi sa che io lo conosco…Conviene che non mi traduci quello che vorresti dirmi nel tuo inglese. Dillo e basta. E’ meglio per te." Per nulla smosso da queste parole: "E’ vero. Avete ragione…se non lo sapete voi l’inglese…"

"Prossorè, prossorè" Esclamò l’interrogato numero 3. "Ora ci provo io per l’interrogazione". "Guarda che non è un gioco. Non si va per tentativi. O sai il tuo argomento e me lo dici o non lo sai." La profe di bronzo per non ridergli in faccia. "Ma io voglio provare, metti che vado bene? Sennò vengo la prossima volta" continuava impavidamente…Dopo qualche parola biascicata sempre rigorosamente in italenglish con verbi incomprensibili ai più, la profe alza la sua manina mostrando solo 4 dita…"O così o te ne vai a posto. E’ un gioco no?"