Per dirla tutta al menù ha partecipato anche l’ingegnere con un paio di novità, riuscite anch’esse (fortunatamente).
Antipasti:
–   Triangolini di mortadella arrostita all’aceto balsamico su letto di rucola,
– Cannoli siciliani salati al salmone (da una idea vista ieri alla Prova del cuoco e riarrangiata dall’ingegnere che tutti gli ingredienti per farla uguale non ce li aveva…)
–   Formaggio e pancetta calabra
Primo piatto:
–  Pappardelle gamberetti e zucchine (per andare sul sicuro…il piatto che faccio meglio, in tutte le sue declinazioni…qui non c’è proprio gioco)
Secondi piatti:
– Seppie e piselli (un altro piatto sicuro, servito per primo, of course…sapendo che l’ingegnere avrebbe sperimentato quanto segue..)
– Trancetti di salmone in rondelle di zucchine (da un’altra idea vista ieri sempre alla Prova del cuoco e riarrangiata dall’ingegnere…chè a farla uguale ha detto che non c’era gusto…)
Contorno: Insalatina condita con aceto balsamico (per star leggeri…)
Frutta: un melone di pane riuscito proprio bene per essere uno dei primi della stagione.
Dolce e pezzo forte dove mi sono giocata tutto. Per dovere di cronaca occorre precisare che la cara suocera muore da un pezzo dalla voglia di provare a farli, da quando li ha mangiati in non so quale ristorante di un certo livello, e che per farli sta aspettando che le venga rivelata una ricetta sicura e semisegreta da uno chef…che le ha assicurato la riuscita e l’effetto. Mi son detta che un po’ di sana competizione in fondo ci poteva stare e che li avrei fatti io per prima. Ed infatti mi sono cimentata in:
– Flan di cioccolato fondente….per capirci quelli che si servono caldi caldi e c’hanno il cuore di cioccolato fondente ancora fuso, bombe caloriche e di gusto…quelli che riescono una volta su due…e questa era la seconda volta che li facevo. So che state sperando in una figuraccia e invece mi sono goduta la faccia invidiosa e silenziosa…Sono riusciti, il suocero ne ha voluti due. Vittoria su tutta la linea. (Thanks to Bimby).

Mi riservo le ricette per un altro post. A richiesta.

Voglio invece dedicarmi subito a qualche particolare, che i miei lettori si aspettano…lo so…quando si parla di suoceri.
Il ciclone già dal suo arrivo è piombata in cucina. "Fatemi spiare, fatemi spiare". E qui cominicavano a girare. Il tutto mentre si spadellava con l’ingegnere, sincronizzati sui piatti da fare al momento. E ha ficcato il naso davvero in ogni cosa, dal bimby alle padelle, al forno…come un segugio. Poi prende, senza che nessuno glielo avesse chiesto, si mette in mezzo a noi due cuochi, rompendo la sincronia dei movimenti e mi comincia a lavare stoviglie, nonostante avessi appena detto che va tutto in lavastoviglie. "Te le metto in lavastoviglie, allora…" E qualcosa credo sia riuscita anche ad inserire. Poi …"Aspetta pulisco qui.." e "Che faccio? Come vi aiuto? Faccio io questo? Faccio io quello…" Non so come mi è rimasto stampato il sorriso sulle labbra a questa invasione di campo. Io e l’ingegnere siamo riusciti ad arginarla e a farla accomodare per il pranzo in qualità di ospite, facendo di tutto per spiegarle che quello era il suo ruolo, oggi. Sull’ultimo cucchiaino di flan con la goccia di cioccolato colante, quasi in automatico, ha ricominciato la litania "Faccio i piatti, faccio la lavastoviglie, pulisco qui, pulisco là…" e si è catapultata in cucina.

Ora… io odio che si metta mano nelle mie cose, l’ingegnere lo sa bene. Ho la mia organizzazione dei flussi di pulizia in cucina, sono in grado di sistemare tutto e in poco tempo, so dove vanno le cose e poi, l’aggravante, oggi volevamo passare del tempo con loro per stare insieme. In tutti i modi abbiamo detto "No!" Categorici. Ma un paio di volte ci è sfuggita e me la sono ritrovata a pulire il tavolo della cucina, poi voleva passare l’aspirapolvere per le molliche, che sono cose che vanno fatte subito, si giustificava… Si…ma in casa mia le faccio quando dico io no? Noi irremovibili, chè con l’ingegnere un’altra volta ne avevamo discusso e gli avevo chiesto la cortesia di arginare la sua mamma e farla rimanere, cascasse il mondo, nel ruolo di ospite quando è a casa nostra.
Dalla disperazione ad un certo punto ha detto "Metti l’asse da striro qui che chiacchieriamo e vi stiro i panni…devo fare qualcosa." Seeee…stai fresca che lo fai, stai fresca che vedi in che condizioni sono le camicie di tuo figlio…

Insomma, per concludere, finchè non sono andati via è stato tutto un dirle no all’unisono…ed ora finalmente respiriamo un po’…e mi vado a fare la seconda lavastoviglie in tutta tranquillità.