Dalla casa natia
Due righe dalla Calabria. Vi rimarremo fino al primo dell’anno a meno che la neve non blocchi la Salerno/Reggio Calabria (in realtà io prego che accada ma non lo diciamo ad alta voce). Forse con i post precedenti ho esagerato un po’. Nel senso che ho usato il blog come valvola di sfogo e mi è anche servito a non sfogarmi diversamente mediante urla e sceneggiate napoletane con quelli che sono i miei cari (suoceri inclusi). Ho lasciato che la rabbia prendesse più spazio rispetto all’ironia con cui volevo raccontare il mio natale su e giù per la SA-RC. Quando ce vò, ce vò… 🙂
Sto imparando che:
1) i mariti e gli uomini in genere vedono e vivono molte situazioni in modo differente (che stupida ho letto pure un bel libro a riguardo…queste cose però se non ti passano sulla pelle non ci credi…). Il libro appena lo ritrovo, lo rileggo e ve ne parlo.
2) meglio così sennò saremmo tutti uguali e sai che monotonia la vita.
3) i suoceri sono suoceri per me…per un marito sono mamma e papà, così come per me i miei. Lo status di figli è difficile interromperlo di punto in bianco. Così come lo status di genitori.
4) le aspettative che abbiamo sul comportamento che gli altri dovrebbero tenere non è detto che siano quelle, usanze e tradizioni possono essere diverse. Quello che per me è maleducazione e mancanza di rispetto per l’altro potrebbe essere l’opposto (bè qui però dobbiamo capirci in qualche modo…)
5) to be continued 🙂